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Commenti al testo di Antonio Terracciano
Tapetav (Poesia futurista)

Sei nella sezione Commenti
 

 Franca Colozzo - 16/11/2018 15:51:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Grazie. My husband complains all the time about my activities (I write too much all the day long, now even my second novel!).

By the way, Antonio vuoi diventare GGA? Hai Linkedin (conditio sine qua non)?
Do you speak a little bit of English? I can help you, in any case, so I did with some other people, selected by me as Global Goodwill Ambassador. GGA chair Italia è Dario Ruggiero di Napoli. Buona serata.

 Antonio Terracciano - 16/11/2018 14:57:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Buon appetito, allora, Franca (anche se forse lo scrivo in ritardo... ) !

 Franca Colozzo - 16/11/2018 14:20:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Errata corrige: rivolta.

P.S.: Mi dispiace Antonio per questo mio commento scritto in fretta per mio marito che, entrando, mi ha chiesto: "Cosa si mangia oggi?".
Per fortuna so allestire un pranzo in poco tempo! Buona giornata.

 Franca Colozzo - 16/11/2018 13:31:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Hai ragione Antonio e capisco perché tu abbia voluto chiarire il senso della poesia, che a me appariva di primo acchito ironica. Torino si identifica con lo spirito del progresso, basti pensare alla FIAT delle origini, sarà che respira più da vicino l’area del Nord.
Parigi poi e la sua piramide moderna mi ha lasciata all’inizio un tantino perplessa. Ricordo che rimasi perplessa nel vederla nell’enorme piazza antistante il Louvre, poi mi ci sono abituata.
D’altra parte il progresso vuole edifici come il centro Pompidou di Renzo Piano. Apriamo dunque le porte alle innovazioni nei limiti di una vita sana e ricolta al benessere delle persone! Buona giornata

 Antonio Terracciano - 15/11/2018 23:32:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Una delle caratteristiche della poesia, come di tutte le forme d’arte, è quella di permettere interpretazioni diverse da parte dei fruitori; ma il poeta, quando può, ha la facoltà, anche per un principio di sincerità, di far conoscere il significato che egli ha davvero voluto dare alla sua opera. Scrivo questo perché mi sembra (ma posso sbagliare) che la sempre gentilissima e generosissima Franca Colozzo abbia individuato, nella mia poesia, un intento ironico, o satirico, che essa non ha affatto. Ho scritto questo lavoro perché sono stato favorevolmente impressionato, nei giorni scorsi, dalla piazza di Torino piena di quarantamila persone a favore della TAV . Anche se mi firmo sempre con il mio vero nome e cognome, talvolta ho il sospetto (e un po’ ne ho timore) di possedere più di una personalità, e diciamo pure che questa poesia, se l’avesse scritta Fernando Pessoa, sarebbe probabilmente risultata firmata dal suo eteronimo l’ingegner Alvaro de Campos... (Tralasciando pure la TAP, sono convinto che una città come Torino, la piccola Parigi italiana, si identifica volentieri con opere nuove: come sarebbe ora Parigi se alla fine dell’Ottocento si fosse dato retta ai tanti che non volevano la Tour Eiffel, o se, cent’anni dopo, non si fosse costruita la "Pyramide" all’ingresso del Louvre? )

 Franca Colozzo - 13/11/2018 20:08:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Tra fautori di TAV e TAP, se ne va in rovina l’ambiente. Mi piace questa poesia futurista che allegramente descrive la catastrofe annunciata sul nostro insensato inizio del terzo millennio.
Avevo scritto una poesia sulle ultime sciagure con i 35 morti, se non sbaglio, per l’ignoranza degli uomini che pensano di costruire dovunque e per le amministrazioni che chiudono un occhio, ma poi non l’ho più pubblicata. Troppo dolorosa è ancora la memoria, come quella del ponte di Genova! In quest’ultimo caso, la scrissi di getto (14 agosto!).
Sembra ormai che l’ambiente e le variazioni climatiche non siano problemi che ci toccano! Reduci da un piccolo uragano che ha distrutto buona parte del nostro litorale, squassando Terracina e dintorni (noi qui a Gaeta abbiamo lo scudo protettivo della Catena dei M. Aurunci), ci crogioliamo ora al sole dimentichi già della tempesta recente.
La memoria dell’uomo, accartocciato ormai su un computer come foglia morta, è così corta che non arriva nemmeno fino a ieri.
Bella e simpatica poesia la tua, peccato però che le coscienze ormai siano, come dici anche tu, assopite! Un caro saluto. Buona notte