Salvatore Pizzo
- 14/12/2018 02:36:00
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Come sempre mi colpisce assai la tua capacità di rendere espressivi i tuoi versi:riesci ad infonder loro un sentimento che colpisce il lettore al solo sguardo, obbligandolo a riflessioni che va ben oltre il mero risveglio dal sonno, bensì ad una percezione del linguaggio che sia ragione desta ed ancor meno consuetudine... Non so se ci son dentro, però mi è piaciuta moltissimo questa tua... ciao
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Klara Rubino
- 11/12/2018 10:40:00
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Buongiorno Giovanni, ha richiamato particolarmente la mia attenzione laggettivo "ottuso" che hai attribuito a quello sguardo che non entra nello spazio del qui e ora, come fosse da intendersi in senso geometrico e così il piano della realtà fosse angusto, stretto, acuminato...acuto. Il titolo poi "parallelo" mi conduce nuovamente al medesimo piano lessicale: non ti giunge il rumore delle parole come appartenessero ad una dimensione parallela, irraggiungibile, "da qualche parte, là il coltello continua a battere il martello a tagliare" . Lasciami concludere con una speranza: per la geometria non euclidea allinfinito si incontrano due rette parallele. Complimenti per lintensità e la costruzione coerente della poesia. Un caro saluto.
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