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Commenti al testo di Guido Balbo
Haiku nr. 47

Sei nella sezione Commenti
 

 Guido Balbo - 10/05/2019 14:38:00 [ leggi altri commenti di Guido Balbo » ]

Buongiorno a voi e sempre grazie per l’attenzione. Credo innanzitutto che tutto il mondo sia paese, che si vesta, a tratti, di alti e bassi e si macchi spesso. Escludersi o limitarsi l’uso di forme poetiche, solo perché sorte in tradizioni diverse, coincide ad amputarsi, ammanettarsi, privarsi gratuitamente di un piacere in più. Ed un piacere lo è anche per l’amico Lorenzo, (pseudo) burbero. Infatti vedesse nero come dice, dalla lettura della parola haiku non andrebbe oltre ... invece. Quanto è chiaro che un haiku occidentale, tale rimane, con tutte le proprie ingerenze, belle o brutte siano. Come un sonetto scritto da qualche artista d’oriente ne resterebbe comunque caratterizzato. Si potrà, eventualmente, disquisire se haiku, piuttosto che senryu o haikai, ma ho l’impressione che, orientale o occidentale, nel rispetto delle proprie regole classiche, se inizia a raccontarti al termine della lettura è un buon 5/7/5.
Cara Klara sono d’accordo che le arti siano campi aperti, privi di divieti e pei fiori motivo d’orgoglio, ma perché vorresti togliere il kigo, anche se occidentalizzato, sempre kigo rimane.

 Klara Rubino - 10/05/2019 09:52:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno ad entrambi, innanzitutto esprimo il mio giudizio positivo su questo Haiku che oltre ad essere descrittivo è anche evocativo di emozioni, grazie ad un sottile simbolismo che appartiene ad ogni parola.
A me piace ci sia piena concordanza tra la funzione descrittiva e quella simbolica della parola, come un doppio binario, per questo sostituirei " strade d’inverno" con "solinghe strade" poiché i treni corrono anche d’estate, ma non trovi mai due treni correre insieme sullo stesso binario.
Volevo poi dire che casomai noi occidentali contaminiamo e ci lasciamo contaminare dalla cultura orientale interagendo con la tecnica degli Haiku.
E ben venga:
i campi culturali hanno cancelli sempre aperti, sono privi di cartelli" divieto d’accesso - proprietà privata "; l’arte anzi di solito è in mostra ed i cartelli invitano ad entrare.




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