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Commenti al testo di cristina bizzarri
Offertorio (riveduta)
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Fabrizio Giulietti
- 20/06/2019 18:50:00
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non conosco la versione originaria, ma condivido le osservazioni espresse in proposito da salvatore… seconda strofa, da antologia...
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Fausto Torre
- 20/06/2019 14:56:00
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eh sì, cara Cristina, non siamo che il sogno di altri. Hai reso tutta la vita nella prima strofe; anche qui una quantità di -rsi- e suoni difficili per raccontare una storia; la vita che noi stessi daremo con i nostri sogni. Sogno del sogno del sogno. Bellissima.
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Salvatore Pizzo
- 20/06/2019 14:22:00
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Certo che, riscrivere in casi come questo, non è tradire: semplicemente è una ennesima tappa in un percorso di crescita.Vuol dire concepire uno scritto non come finito e immutabile, bensì come vivo e, come noi, in evoluzione. In fondo, la poesia siamo noi; noi che cerchiamo di darle una forma attraverso i nostri occhi ed un cuore,quello che ci batte in petto, affinchè sia pulsante ogni volta che la rileggiamo. Dunque cosè la riscrittura, se non, come le cellule dei corpi che ogni giorno rinascono, il tentativo di rinnovarsi alla luce di quel che si è diventati, quindi mantendosi in vita nellintierezza dellorganismo? Grazie e di cuore, anche per gli stimoli offerti alla riflessione e condivisione. Ciao
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cristina bizzarri
- 20/06/2019 08:43:00
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Dici quello che ho pensato e provato riscrivendola e riflettendoci, Salvatore! Cioè, semplificando quello che tu esprimi meglio di me, che così comè ora è più armoniosa e semplice. Allora, forse, riscrivere non è esattamente tradire ma, come indica il latino ... tradere.
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Salvatore Pizzo
- 20/06/2019 04:31:00
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Che dirti?...Sono andato a rileggermi la precedente versione. E, in tutta sincerità: sei riuscita a migliorarla ulteriormente, cosa non facile, dal momento che già partivi da un livello alto. Mi trovo a preferirla, questa versione, perchè la leggo come prodotto di una riflessione che ti ha portata a concentrarla, a superare certi passaggi sfrondandola e facendola ancor più immaginifica, musicale allorecchio ed allocchio, oltre che dotata di più immediatezza: la leggi quasi dun soffio, avendone emozioni... Complimenti e tanti. Ciao
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cristina bizzarri
- 18/06/2019 12:32:00
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Loredana, Giorgio, grazie della vostra lettura che mi fa davvero molto felice. Giorgio (mi permetto di chiamare per nome): è vero, lho troncata ed è anche vero che la riscrittura è in un certo senso un tradimento. Lintento era quello di essere più incisiva, più essenziale, ma sono daccordo: la prima stesura è la più autentica.
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Giorgio Mancinelli
- 16/06/2019 21:30:00
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Penso, ma forse nel dubbio sbaglio, comunque il commento riguarda il solo fatto di esternare nella poesia di riferimento un sentimento recondito assorbito dal tempo passato tra luna e laltra versione, un ché di erronea rivisitazione che, seppure non esclude la complessità del testo armonioso nella prima, sembra qui tronco. Quasi si volesse occultare la grandiosità dintento del testo originario. Perché? Superfluo da parte mia edulcorare una singola poesia di per sé perfetta nel corpo letterale, eppure talvolta accade (anche a me) di avere un ripensamento, ma ciò non può che togliere espressività alloriginale, ampiezza di espressione spontanea. Non so se sono riuscito nellintenzione di dire, tuttavia ritengo il suo poetare una delle massime espressioni lette negli ultimi tempi sulla recherche.it Complimenti vivissimi.
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Loredana Savelli
- 16/06/2019 19:30:00
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Se potessi commentare con faccine, sarebbero stupore meraviglia contemplazione.
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