Klara Rubino
- 29/01/2020 11:21:00
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"Vorrei tanto raccontarti" è già dal lincipit una lingua evocativa, che parla nel sottofondo unaltra lingua. Vorrei: una possibilità; tanto: intenso, struggente il desiderio; raccontarti: di presente, un presente che non cè. E andando avanti è ancora così con sempre crescente intensità. Dalla prima lettura ha spiccato per me la scelta lessicale di "tiglio"...a luglio piovve olio e tiglio. È unimmagine visiva dellalbero in fiore e una sensazione olfattiva, dellaria pregna di intenso profumo...ma forse è anche simbolico il tiglio... a luglio potrebbe essere pioggia dombra e qui si apre la ricerca del lettore appassionato che fa sua una Poesia...ho trovato nel mio percorso una poesia di Pasolini....per cuori forti anche questa non teme linverno e ne presagisce le luci:
Il giorno della mia morte
In una città, Trieste o Udine, per un viale di tigli, quando di primavera le foglie mutano colore, io cadrò morto sotto il sole che arde, biondo e alto, e chiuderò le ciglia lasciando il cielo al suo splendore.
Sotto un tiglio tiepido di verde, cadrò nel nero della mia morte che disperde i tigli e il sole. I bei giovinetti correranno in quella luce che ho appena perduto, volando fuori dalle scuole, coi ricci sulla fronte.
Io sarò ancora giovane, con una camicia chiara, e coi dolci capelli che piovono sullamara polvere. Sarò ancora caldo, e un fanciullo correndo per lasfalto tiepido del viale, mi poserà una mano sul grembo di cristallo.
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