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Commenti al testo di Vincenzo Corsaro
Perch solo a Natale?
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Vincenzo Corsaro
- 18/12/2021 17:45:00
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Nel mondo di oggi la bontà è quasi misconosciuta, sarà per il senso dinferiorità e frustrazione di cui soffre la maggior parte dellumanità? Guai a farsi vedere deboli e buoni, ma il discorso sarebbe lungo. Un caro saluto e una buona serata a voi Annalisa e Grazia :)
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Graced
- 15/12/2021 20:13:00
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Infatti, non bisogna essere buoni e caritatevoli solo a Natale, ma bisogna esserlo in tutti i giorni dellanno, quando ce nè bisogno. Bisogna soccorrere quelli che stanno peggio di noi, e se ci guardiamo attorno cè tanta gente disperata che avrebbe bisogno di un po di aiuto e di conforto in tutti i giorni dellanno. Siccome vige lindifferenza, nessuno saccorge di loro. Un caro saluto Vincenzo, Grazia!
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Annalisa Scialpi
- 15/12/2021 20:02:00
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In realtà credo che il Natale sia un rito di passaggio... Verso la Luce, al di là dei significati melensi che gli sono stati cuciti addosso da certa retorica religiosa, di cui il mondo del consumo si è appropriato indebitamente (come sempre fa).
un caro saluto
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Vincenzo Corsaro
- 15/12/2021 11:47:00
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Se parliamo di chiesa e di come è stata ed è gestita, mi arrabbio di brutto. A tal proposito, una persona che ammiro molto è Martin Lutero che ebbe il coraggio di criticare la chiesa di Roma, come per esempio la condanna della nota vendita delle indulgenze praticata dai papi Giulio II e Leone X è che lo indussero a formulare nel 1517 le 95 tesi, considerate dagli storici linizio de facto dello scisma dal cattolicesimo (ufficializzato nel 1521 nel corso della Dieta di Worms) e, contestualmente, della riforma protestante. Però sono consapevole e cosciente che la colpa principale dellegoismo umano è nostra, in quanto saremmo in grado di praticare il bene se solo lo volessimo. Un caro saluto e una buona giornata :)
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Salvatore Pizzo
- 14/12/2021 01:50:00
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Tante vite fa mi capitò di leggere un aneddoto su come un missionario riuscì ad uccidere il senso di socialità che era tanto vivo in una tribù di indiani del Nord America. Si racconta che, in questa tribù, spesso si svolgevano delle feste in cui, chi aveva di più, distribuiva una parte dei suoi averi a coloro che avevano di meno: un modo per riequilibrare e tenere unita la comunità. Però il missionario che si era posto la missione di convertire quella tribù al vero credo, non era molto contento della cosa. Dal momento che si ritrovava la cassetta delle elemosine sempre vuota. E tanto fece e tanto disse, che riuscì a convincerli di fare doni soltanto a Natale. Solo che così la tribù cominciò a disgregarsi. Questo per dire che, spesso, si tratta di retaggi religiosi malintesi, che alimentano lipocrisia e la falsità di usanze posticce, ormai succubi del consumismo più sfrenato. Mi sento di solidarizzare col tuo sfogo. Un caro saluto con laugurio per una notte serena.
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Vincenzo Corsaro
- 11/12/2021 13:36:00
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"Rivoglio il mio mondo, quello che guardavo con occhi di bambino, dove tutto era puro e innocente. Dove era bello ascoltare i grilli nei prati, in essi correre spensierati incontro al sole o dietro una farfalla, veder schiudere un fiore ai raggi del sole. Ascoltare incantati i racconti del nonno mentre fumava la pipa davanti al fuoco del camino; stupirsi sempre dellapparire di una caramella nella mano del babbo al ritorno dal lavoro."
Che dici? È solo una pia illusione? Mi sa di sì purtroppo!!! Ma quello che mi fa inc... è come fanno le persone a non capire che che sono completamente schiavi della pubblicità che non fa altro che rendere reali i bisogni artificiali? La chiudo qui altrimenti minc... ancora di più. Ciao Franca :)
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Franca Colozzo
- 11/12/2021 00:20:00
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Ti rinvio alla mia poesia, "Womens Party": https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=51378&Tabella=Poesia ASffermo
Il contenuto della tua poesia vale non solo per il Natale ma per tante feste che riecheggiano solo falsi rituali. Per eccellenza, dopo il Natale, ecco la festa delle Donne, con lipocrita declamazione del loro ruolo quando sappiamo bene quale ignobile fine poi facciano molte di loro proprio nellambito del focolare che dovrebbe proteggerle. La bontà esercitata è unaltra recita a soggetto, così come tutto lapparato di finzioni sceniche. Mi chiedo perché non si ritorni al vecchio e caro Natale, senza troppi fronzoli, quello della nostra infanzia con un piccolo presepe ad illuminare i nostri sogni di fanciulli. La risposta è scontata: il consumismo ha imposto a noi tutti le sue leggi attraverso il tamburellare della pubblicità in TV e su internet. Non amo del Natale...
Per quanto concerne il Natale, ti rimando alla desolata replica di:
https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=51615&Tabella=Poesia
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