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Commenti al testo proposto da Redazione LaRecherche.it
Pazienza = pensiero non turbato

Sei nella sezione Commenti
 

 Cristiana Fischer - 22/04/2012 11:01:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

Cara Giulia, come ti ricordo sempre, leggera e scintillante come una luce. Cioè l’illuminazione?

 Loredana Savelli - 22/04/2012 09:46:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

"Se le cose devono succedere, prima o poi succedono per conto loro."

"Così – mi disse un giorno un Lama – non abbiamo più bisogno di leggere nei libri, leggiamo della nostra mente (v. anche “leggiamo nell’esperienza che siamo riusciti ad acquisire”), e questo CI INSEGNA A LEGGERE NELLA MENTE DEGLI ALTRI."

"Se riuscissimo a dimorare al cuore, o nell’intestino, saremmo molto più centrati e ”viscerali” come dice la parola."

"C’È UNA VIA D’USCITA PER OGNUNO!!"

"Filosoficamente, il fatto
di dare il nome al tempio
in base al numero degli spazi vuoti,
dunque a ciò che non c’è,
può essere interpretato
come la garanzia più elegante,
squisitamente Zen,
di non escludere mai niente,
e nessuno."

"Per il Buddismo, la “verità ultima” può essere compresa solo da una mente libera e realizzata, una mente che conosce per esperienza il concetto di Vacuità, l’unione di beatitudine e saggezza."

"Se le cose stanno così, bisogna riuscire a portare proprio tutto alla luce!"


Questa lettura, secondo me, non si può commentare, si deve vivere come una meditazione. I brani che ho riportato sono quelli che mi hanno parlato profondamente, andando a risvegliere "cose" che forse so, ho conosciuto (quando, non so).
Bisogna tornarci, non per ricordare, ma per rivivere.

Grazie immensamente a Giulia Niccolai.

 Antonio De Marchi-Gherini - 20/04/2012 20:22:00 [ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]

Giulia ci trascina nella vacuità di tutto il correre avanti e indietro senza senso. Senso hanno le poesie e le ballate scritte trenta e passa anni fa, certo il senso del disfacimento, del tic scritturale dei personaggi affettuosamente messi a nudo nei loro amabili pasticci quotidiani.
Ecco questo pastiche è fortemente sbilanciato sul dettato buddista dell’abbandono , del taglio netto ai legami e legaMENTI, ma alla fine Giulia ci diverte e non prendendosi sul serio ci dà una lezione di grande attualità. Tutti fanno tutto e più nessuno ci crede, poi, se vogliamo restringere il campo o campus, come diceva Ernest Hemigway: Gli italiani:una metà scrive e l’altra metà non legge.
Om Om Om Shanti Shanti Shanti

 Franca Alaimo - 20/04/2012 18:17:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Ho letto questa testimonianza di Giulia con un piacere totale:occhi, mente, cuore, e poi digestione e trasformazione in un’esperienza di ocndivisione. Credo che la giornata di oggi sia stata tutta una grazia: stamattina incontro dopo tanto tempo un’amica amata e ci accorgiamo che il tempo è passato per farci ritornare a quel tempo di prima con una gioia moltiplicata, e di pomeriggio leggo queste parole di Giulia e penso ai miei momenti di samadhi, all’esperienza di armonia universale provata cadendo nello spazio bluviolaceo del calice di una campanula, una mattina che ho sperimentato l’eternità dell’istante e la coincidenza di ogni cosa nella vertiginosa semplicità dell’uno. Evidentemente stamattina mi sono alzata con le porte spalancate per potere ricevere tutti questi doni.
Di Giulia apprezzo quel dire che l’arte non ha nulla a che fare con l’ambizione e lo sgomitamento, che le cose accadono quando siamo pronte a riceverle e se le meritiamo, che i semi seminati con amore sono destinati a germogliare, dovessere pure passare sette anni e più come accade nei deserti. E poi ho letto le sue poesie e ho danzato un po’ con le sue parole, perchè danzando cambiavo sempre punto di vista e cosi le comprendevo meglio; perché le parole dovrebbero essere la libertà dell’uomo non le sue catene ( come le parole del pregiudizio, della crudeltà, della derisione, della vanità e così via). Le parole libere
lavorano dentro di noi e con il tempo tolgono cornici, ninnoli e muri e ci conducono al loro nucleo di fiamma luminosa; così viene il tempo in cui le com-prendiamo dentro la loro luce: la rondine vi porta / fili d’erba, non vuole che la vita passi. Ero una bambina quando sentii dire per la prima volta questi versi a mia madre e mi erano sembrati sempre banali banali. Il mese scorso, vedendo le rondini arrivare in questa valle dove vivo, li recitai e la rondine è finalmente arrivata a me con i suoi fili d’erba. Allora, benvenuta a Giulia che si dona e ci dona con le sue parole ad una dimensione diversa, di versi, di-vertente.