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Commenti al testo di Vincenzo Corsaro
Mio padre

Sei nella sezione Commenti
 

 Caterina Alagna - 26/10/2023 12:21:00 [ leggi altri commenti di Caterina Alagna » ]

Io mi sono commossa leggendo entrambe le poesie. Una dichiarazione d’amore davvero potente, sincera che abbraccia la luce, nonostante il dolore. Quella luce che solo nell’amore vero si riesce a vedere. I miei complimenti per la bellezza di entrambi i componimenti.

 Annalisa Scialpi - 24/10/2023 14:28:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]




Grazie, Vincenzo, per questa poesia che è una dichiarazione

d’amore struggente. E’ vero, anche i padri e le madri più

dure sin sono offerti all’amore, per generarci. Dietro le

apparenze, sognano... E noi figli siamo il loro sogno più caro.

Mi hai fatto commuovere! Grazie

 Franca Colozzo - 23/10/2023 00:05:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Il dolore per la perdita del proprio genitore si rinnova ad ogni ricorrenza. In questo caso, c’è la tua ferma convinzione che tuo padre sia in un mondo migliore.
Una poesia questa tua, Vincenzo, che compendia una vita vissuta, affetti, emozioni, ricordi... Sono gli eventi indimenticabili quelli che rimangono scolpiti nella nostra memoria.
Tuo padre sarà certamente contento e veglierà su di te, mentre tu stemperi il tuo dolore in questa duplice poesia, quasi un saluto dopo il tuo affranto compianto iniziale.
Possa egli riposare in pace. Possa questa catartica poesia alleviare la tua pena. Buonanotte.

 rasimaco - 22/10/2023 18:55:00 [ leggi altri commenti di rasimaco » ]

Che dire? Qui non è più il poeta a parlare ma è il cuore che esprime tutto ciò che solo l’amore profondo ed immenso di un figlio può dettare.
Versi d’eccellenza! Bravo amico mio!

 Angelo Naclerio - 21/10/2023 22:06:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Parole direttamente scritte dal cuore, così le ho lette, stupidamente lasciandomi sfuggire qualche lacrima.
Con affetto ciao

 Rosetta Sacchi - 21/10/2023 13:58:00 [ leggi altri commenti di Rosetta Sacchi » ]

Bella e commovente questa poesia. Anzi una poesia nella poesia dove il sentimento d’amore, unico, per il proprio padre trova la sua sublimazione nell’immaginare addirittura che lui, morto, non dico risorto, perché è un termine che spiega il cambiamento solo a chi crede nel cattolicesimo, ma in senso ampio e generale, dico” ora in un mondo diverso”, abbia un’altra vita e possa fare altre scelte dove non è contemplata la presenza dell’autore di questi versi. Una supplica ad attendere che anche il suo cammino di figlio su questa terra giunga alla meta, una supplica affinchè possa realizzarsi questa ricongiunzione di un figlio al proprio padre.
Qui percepisco la grandezza e l’assolutezza di un amore filiale come se l’autore dicesse: aspettami perché io ora vengo da te e ti scelgo come padre, e non voglio cambiare niente in te ma voglio divenire il figlio che tu volevi che fossi. C’è un riconoscimento dei propri limiti, delle proprie debolezze, c’è un tacito chiedere perdono per gli errori commessi ed i suggerimenti non ascoltati, c’è un riconoscimento della sovranità genitoriale in senso assoluto.
I pensieri, i timori, le preoccupazioni vissute quando il padre era vivo si fondono alla sofferenza, alla nostalgia causata dalla sua assenza
“Non ti ho mai dimenticato, /anche se molte volte ti ho lasciato dormire in fondo al cuore.”
E ancora:
“Poche notti fa ho pianto come un bambino /quando sei venuto ad abbracciarmi in sogno,/lacrime di gioia e dolore.”
Non aggiungo nient’altro.
Un caro saluto!