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Commenti al testo di Ivan Pozzoni
La storia falsa

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 Ivan Pozzoni - 29/05/2024 03:52:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Carissimo J.J.,
Probabilmente è stato il mio errore <antropoligiche> che ti ha mandato in confusione. Io, son abituato, dalle mie due cattedre universitarie, acquisite in libera docenza come mero cultore della materia, l’ultima ruota del carro accademico, senza avere mai acquistato o barattato concorsi, a non essere <facile> (la mia generazione ne dice <easy>). Non sono un dilettante, leggendo la mia biobibliografia si comprendono molte cose, e nell’Atlante dei cento filosofi maggiori nel nostro secolo ci sono. Bertoni, mente del progetto, mi disse ridendo il mio numero in classifica: concorro alla Champions, e, al massimo finisco di una spanna in Europa League. Gli altri novantanove colleghi, a causa del mio carattere eversivo/sovversivo, asociale e antisociale, mi odiano quasi tutti e tendono a discutere tra loro. Pure io - ammetto- dialogo esclusivamente con i colleghi accademici, o, al massimo, coi colleghi giuristi, psichiatri e medici e - come ho ammesso 1000 volte- uso il sito come mero archivio telematico dei miei scritti (nel caso mi si fondano improvvisamente e contemporaneamente i Pc, avrei dove recuperare i testi). Quindi - ammetto nuovamente- come Damiani e Rondoni non scrivono sui social, Pozzoni non scrive sui social. Perchè, in effetti, non ci capisce niente nessuno.

Però - a detta mia- l’<anti-poesia>, i miei frammenti chorastici, non vanno interpretati ad <impressione>. Devono essere esaminati come li ho commentati io. Per comprenderli, aldilà del <like> tipo follower, è necessaria una importante competenza di diverse materie. Per questo sono uno tra i venti maggiori poeti di questo secolo.

Premesso questo. Ti ringrazio comunque del termine <iconoclasta> [dal gr. biz. εἰκονοκλάστης, comp. di εἰκών -όνος «immagine, icona» e -κλάστης dal tema di κλάω «rompere»]. Nasce dall’iconoclastia storica, nell’VIII/IX sec.bizantino, e si traduce nella modernita come <chi combatte la religione o in genere le tradizioni, le convinzioni e le opinioni ritenute fondamentali dalla società>. La storia falsa è iconoclasta? Non moltissimo: desidera solamente <1. attraverso la new epistemology, ricostruire una gnoseologia della storia evenemenziale 2. attraverso l’anthropologie structurale di Levi-Strauss e le ricerche etnografico/antropologiche riformare la III Generazione dell’École des Annales>. Cioè, detto in breve, <parificare> Hitler e Hubner.

L’ἴστωρ, colui che organizza <esposizione ordinata di fatti e avvenimenti umani>, che fatti e avvenimenti umani deve trattare. Per me, tutti: non meramente i fatti dei re; i fatti dei disgraziati.

Più iconoclasta è: https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=70701&Tabella=Poesia , benche meno matura.
Iconoclasta senza moltissimi commenti è https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=70643&Tabella=Poesia .
Iconoclasta e matura, tanto da avere menzione nel Montano è: https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=49074&Tabella=Poesia .

Comunque ti ringrazio del complimento, e ti saluto con simpatia.



 Jean Jacques - 28/05/2024 17:36:00 [ leggi altri commenti di Jean Jacques » ]

Non ho capito una parola del commento, ma la poesia mi è piaciuta nella sua tensione iconoclasta. Un saluto.

 Ivan Pozzoni - 27/05/2024 05:25:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Carissima,
non sono così convinto che il <dubbio>, in epoca Tardomoderna, muova la ricerca. Probabilmente il <dubbio> nato come centrale nella filosofia cartesiana e recuperato nell’Ottocento da C.S. Peirce e nel Novecento, in Italia, da M. Calderoni e G. Vailati, necessità della <previsione>, cioè della prevedibilità della verità delle credenze umane. La <verità> come verificazione, introdotta da M. Schlickt, fu messa a dura prova dal falsificazionismo di K. Popper. Caduta la <verità> come strumento di <previsione> sostituita dalla <non-falsità> e nate, col nuovo secolo le correnti della new epistemology il <dubbio> cade come motore della ricerca. Per la complexity teory di Morin motore è il <caso>. Per il neo-marxismo motore della ricerca è il <capitale> del neo-capitalismo o turbo-capitalismo, citando l’amico somaro Fusaro. Per Lacan e le neuroscienze motore della ricerca è il corretto funzionamento del <reuptake della serotonina e della dopamina>.

Più che filosofica la mia domanda è storica: lo storico deve occuparsi - come lo storico tradizionale- de

La storia di Torismondo, nella sua corsa a Tolosa,
la storia di Wallace, e della sua cornamusa,
la storia di Luigi XVI e della sua testa,
la storia del bunker di Hitler e del mondo in festa.

o - come le ultime tendenze dell’École des Annales - de

La storia di Eurico dalle sette sorelle,
la storia di o’Brien e delle sue settemila forcelle,
la storia di Francois e della sua azienda casearia,
la storia di Hubner con la sua luminaria.

Cosa è storia e cosa non è storia? Probabilmente il compito dello storico è duplice: 1. attraverso la new epistemology, ricostruire una gnoseologia della storia evenemenziale 2. attraverso l’anthropologie structurale di Levi-Strauss e le ricerche etnografico/antropoligiche riformare la III Generazione dell’École des Annales.

 Lilith50 - 24/05/2024 14:21:00 [ leggi altri commenti di Lilith50 » ]

La storia è costellata di falsi. L’importante è mettere sempre il dubbio al centro. Il dubbio muove la ricerca.