Maria Squeglia
- 26/08/2011 16:41:00
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Poesia vibrante che affonda profondamente nellanima.Un urlo di denuncia,una dolente presa di coscienza di questa nostra umanità votata alla vana ricerca delleterna bellezza,del denaro,del tutto e subito e che sta perdendo di vista il vero senso dellesistenza,la ricerca del bene ed i suoi valori.E una bella poesia,ricca di immagini intense.
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gabriella gianfelici
- 04/08/2011 08:02:00
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grazie di queste parole scarne umane vere sentite, di questi versi che mi riportano lessenza dellumanità dove percepisco che siamo in tanti a soffrire di "superba solitudine" e di "malattie dellanima"; mi ritrovo molto con alcune poesie di denuncia che, a mio parere, andrebbero diffuse molto di più, saluti Gabriella
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Franca Alaimo
- 02/08/2011 16:10:00
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noi siamo persone dolenti...noi siamo persone impotenti perfino a dire tutta la smisurata compassione, perché questi fatti sono tutti di matrice ideologica e politica...sono voluti, sono prevedibili e LORO, i reggenti delle cose del mondo, lo sanno più di quanto lo sappia la luna extracomunitaria. NOI come poeti possiamo offrire parole in cambio delperdono di questi fratelli morti per crudeltà. La poesia di Narda ha parole che raschiano e si piantano in mezzo alla carne come spine, immagino quale percorso abbiano fatto, urticante, selvatico. La mia Sicilia, oggi, in un piccolo cimitero, ospita i corpi di alcuni di loro; sono morti nel mare che cancella le impronte, sono morti senza nome, ma i loro nomi ci accompagneranno per sempre: non sono loro che, essend gli ultimi, gli obliati, saranno quelli a cui potremo dare il volto del nostro più umano amore e del nostro più lungo ricordo?
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