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Commenti al testo di Adielle
Elisir
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Cristina Bizzarri
- 12/10/2014 16:05:00
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E chi non ritorna mai su quello che dice, pensa, fa - soprattutto con se stesso e magari di nascosto? Io mi considero una campionessa dello "scena 2, 3, 4, 5 ecc. ciack! ". Ciao Adielle, certo che sè capito, io ti commento proprio perché mi piace e mi emoziona quello che scrivi/sei. Fino al prossimo ripensamento ... :) Ps. Ma sulle emozioni, anche con tutta la peggiore volontà, non si può ripensare. E io le mie me le tengo, anche se spesso il "fattore emozionante" sè dato ... (qui uso il neutro apposta!).
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Lorenzo Mullon
- 12/10/2014 10:26:00
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e cosa vuoi fare daltro, rovinare il mondo?
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Giuseppina Rando
- 12/10/2014 09:54:00
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Il cuore della poesia è l"io pensante " dellautrice alla ricerca di risposte ai mille interrogativi che attanagliano lesistenza.
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Giuseppina Rando
- 12/10/2014 09:44:00
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Il cuore di questa poesia è lio pensante dellautrice alla ricerca di risposte agli interrogativi che attanagliano lesistenza.
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Adielle
- 12/10/2014 00:50:00
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Cristina Lorenzo non so se si è capito ma a me piacerebbe tanto fare il poeta (in futuro negherò di averlo scritto).
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Lorenzo Mullon
- 11/10/2014 17:15:00
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coraggio? secondo me ci vuole tanto coraggio a non vedere la nostra natura vera, a rimanere nella paura non è questione di coraggio ~ sì, anche ~ soprattutto di sciogliere dei nodi come quello che ci vede fragili non cè niente di fragile in noi la malattia e la morte sono dei cambiamenti più ne abbiamo paura, e più ne siamo perseguitati se ci lasciamo andare, allo scorrere della vita, tutto diventa più dolce chi su questo mondo ha parlato per primo di fragilità ci ha gettato una croce addosso e adesso continuiamo a vedere il bicchiere mezzo vuoto ma è colmo, colmo colmo solo che è più "facile" vederlo prosciugato il coraggio sta nel vedere le cose con occhi limpidi nellaccettare le cose come arrivano ma poi noi complichiamo tutto, con guerre egoismi follie dipendenze cattiverie per la mancanza di rispetto per gli altri perché vogliamo imporre agli altri le nostre scelte < guai a "fare" i poeti, gli artisti, per esempio > e allora diventa difficile, sì, vedere le cose semplici come sono
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Cristina Bizzarri
- 11/10/2014 16:18:00
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La leggo come una cosmogonia questa tua, ermetica misteriosa e simbolica e ... come tutte le cosmogonie. E il verso straordinario : "Ci vuole coraggio a lasciarsi trapassare dalla luce" mi suona come lo squarcio, il tuono che avverte di un inizio - o di una fine. Ma forse è lo stesso, se noi siamo qui racchiusi, e già in noi li abbiamo impressi entrambi in unico destino. Per questo "di seme in semina la prima mela e l ultima" mi rimandano al nostro "mito" adamitico, e al Golgota, e alla possibile, universale, resurrezione del tutto in un unico e nuovo adamo. Ma lo so, ce nè di strada tra noi così fragili, in bilico sui nostri quotidiani abissi, e il mistero così grande che ci attende, ci attendeva, ci attenderà ... è. Amo le tue poesie, per me sono filosofiche, nel senso che non si stancano di cercare, mi abbaglia letteralmente la simultaneità del pensare e del sentire che manifestano.
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