Giorgio Mancinelli
- 11/10/2013 13:27:00
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Quando non bastano le parole, allora sono il sordomuto, il viandante sulle ali del tempo che ostenta lindice per indicare il cielo, lanulare per dire che sono scemo, entrambe le dita a voler dire vittoria oppure sconfitta, davanti al destino che incombe, con la sua ineluttabilità, davanti a queste mani che chiedono consapevolezza, coraggio, solidarietà, e che invece pongo contro il viso per nascondere la vergogna che mi faccio, di fronte a questa umanità tribolata, violentata, uccisa, cui è tolta la libertà. E torno ad essere quel nessuno che sono, privato delletà per ribellarmi, per affrontare la lotta, e solo mi resta il grido spezzato in gola perché sordomuto, che ora soffoca un lamento che resta prigioniero nel mio cuore.
E molto bella ogni tua poesia Amina, così toccanti sono le tue parole, grazie per avermela inviata.
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