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Commenti al testo di Amina Narimi
Benandante..
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Anna Gatto
- 18/05/2015 17:51:00
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disegnando un 8... può essere linfinito, mistero della doppia essenza frammentata e unica allo stesso tempo. Molto bella!! Brava Amina!!
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Liliana Zinetti
- 14/05/2015 08:47:00
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Sempre alta, Amina. Quando ti leggo resto col fiato sospeso (praticamente in apnea:). Carnale e spirituale assieme, molto convincente.
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amina narimi
- 10/05/2015 15:54:00
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Grazie Chanteloup vanno al cuore le tue parole
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Chanteloup
- 10/05/2015 13:24:00
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Racconti il mito della nascita, tra cielo, terra mare e placenta. Splendida matericità dei tuoi versi. Continui a incantarmi. C.
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Amina Narimi
- 10/05/2015 00:37:00
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con i rami di finocchio e con il sorbo fin giù al fuoco dellultimo covone.. vi ringrazio nella notte delle "mamme" con in gola l’umido e marmotte allora danzano cadendo le parole ritornando dalla muta sulla lingua con una carne nuova che diventa ghiandola mammaria, seno e latte, benandante
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Cristina Bizzarri
- 09/05/2015 19:36:00
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Attraverso la mia tunica ti leggo, Amina. È la tunica che mi copre gli occhi del corpo, quella stessa che adamoedeva ha dovuto indossare per il cammino, quella stessa dello sputo di saliva di gesù sugli occhitunicapeccato necessaria a ritornare. E così, piccolissima e imbozzolata nella mia tunica, ti sento, e cammino con te sui piediiniziomalkuth mio da poco, quasi da niente, più libera. Ti abbraccioAmina.
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Franco Bonvini
- 09/05/2015 12:57:00
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Io credo che la poesia letta per quello che dice e quello che non dice. Commentata per quello che suscita. Trovo triste che a qualcuno susciti l immagine d una smart e non dei fiori che nascono sul fianco del mandorlo, dell inconoscibile suonatore sulle cui note danza la partoriente, l aria stessa coi suoi profumi.. la sola che può trasportare un suono profondo. E per le poesie .. o i poeti, in-superabile è la fine.. la fine dell orizzonte, non aver più dove andare, nè speranze, futuro. Sospensione assoluta. E dove saremmo adesso se avessimo pensato che l idea che la terra finisse all orizzonte fosse insuperabile.
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Ferdinando Battaglia
- 08/05/2015 22:24:00
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Lorenzo, se ti riferisci alla poesia (poesie) di Amina, dovremmo parlarne a lungo: troppo profonda e alta, troppo colta e ispirata perché io riesca a balbettarne qualcosa (ma in certa misura ciò per me vale pure per ogni altro o altra poeta); e come sostieni tu, se la poesia trasforma (ma su quest’aspetto occorre intendersi, altrimenti devo esplicitare il mio dissenso al tuo "dogmatismo"),allora la poesia di Amina su di me ha avuto questo effetto: la sua parola mi ha mutato in quattrostraccisullapelle, da allora lei è diventata la MiaInsuperabilePoetessa; per questo non è mai facile commentarla. Se invece ti riferisci alla poesia in generale, ti dico che da ignorante cerco di amarla nel modo più giusto, che però ignoro quale sia. Certo, mi piace il tuo modo di sentirla, di viverla, di farne una compagna di nomadismo interiore (si può essere nomadi anche restando fermi), concedendo credito alle tue parole, ché mica ci conosciamo realmente, escludendo però il tuo ideologismo culturale, che non distingue l’uomo dalla Storia. Inoltre, diversamente da te, ho una visione pluralista sia della poesia sia delle strade che portano al sé (e a Dio! Eh, mica ce Lo vogliamo dimenticare!).
Amina, perdonami l’invadenza…
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Lorenzo Mullon
- 08/05/2015 21:09:00
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ma non ti piace la poesia, Nando? ti vedo, sei un meraviglioso benandante a cavallo di un unicorno astrale cinto da un arcobaleno di placenta luminosissima in transito da una dimensione allaltra azzurro ora verde adesso di un arancione che colora tutte le montagne di pianeti lontanissimi
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Nando
- 08/05/2015 20:40:00
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Lorenzo, sei arrivato "in ritardo": Dio plasmò luomo con il fango, figurati se Lui desidera facebook o la smart...figurati se lUnico si lascia omologare ai nostri modelli e alle nostre concenzioni; è sempre un po più altrove lAltrove.
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Antonio Ciavolino
- 08/05/2015 20:34:00
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Il tema è difficile, ma è trattato con sapienza e cura. Molto apprezzato il cappello dincipit che dacchito traccia le linee sulle quali tutto la composizione si muove. Ed è movimento ispirato, tarantolato, visionario ma anche no, nella descrizione cruda del nostro primo respiro, la nostra vera culla. Quanto ai benandanti...
<forse è quel che si dice che sia, limmaginazione: uneresia.>
Piaciuto brano! Sorrisi e complimenti
*** <3
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Franco Bonvini
- 08/05/2015 20:19:00
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....infatti?
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Lorenzo Mullon
- 08/05/2015 19:33:00
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e io continuo a commentare, perché il tema è straordinario abbiamo perso la dimensione della nascita bestiale vorremmo essere partoriti da Facebook nel motore di una linda Smart ci vergogniamo della palude, della terra ostia madre della vita la terra ci fa senso, la terra è sporca, non è griffata scriviamo della "carne corrotta delle bestie" invochiamo un lavaggio di massa lomologazione che ci restituisca alla purezza artificiale di un "Dio" detersivo lautoritarismo degli standard ~ norme dappertutto, un mondo ben normato
e se questo vogliono i "poeti", figuriamoci i frequentatori del CRAL aziendale giusto per fare un esempio, con tutto il rispetto per i CRAL, o anche no (ma esistono ancora?)
umanità di dormienti lobotomizzati non si meritano di nascere con la camicia e infatti . . . .
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Lorenzo Mullon
- 08/05/2015 14:13:00
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uh ma solo Franco ha commentato . . . che la placenta faccia paura? o forse il tema dei benandanti, hai sollevato il lembo di una verità scomoda, e i "comodi" sono fuggiti giriamo sempre intorno alla questione del coraggio del poeta se si debba o voglia essere relegati al ruolo di esteti un po scemoni e ingenuotti forse divertenti naïve, con tutto il rispetto per gli autentici e straordinari naïve o se il poeta debba finalmente alzarsi in piedi e dire a gran voce la verità prendendosi il ruolo profetico che gli spetta <il poeta la poeta la poetessa la poeprofetessa la papessa and so on>
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Franco Bonvini
- 07/05/2015 21:02:00
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Sarà che una delle prime band che ho avuto si chiamava L origine della vita ma a questo mi conduce questa poesia. All origine. In una grotta tiepida, nel mistero della vita che non muore
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Lorenzo Mullon
- 07/05/2015 20:30:00
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Beh insomma, finalmente una poesia eretica per davvero. Bella! I benandanti sono stati perseguitati dalla "Santissima" Inquisizione. Coserano? Sensitivi e sensitive, spiriti liberi, sciamani capaci di voli astrali, che combattevano contro streghe e stregoni per la fertilità della terra e la felicità del mondo intero. Una culto sapienziale contadino, pieno di straordinari insegnamenti. Per questo sono stati violentemente perseguitati dagli stregoni di Roma ~ i sacerdoti della religione di massa ~ che procedevano spediti alla omologazione dei popoli e dei territori. Bisognava creare il mercato unico del Bel Paese, con la formazione delle grandi aree urbane etc. E dopo e dopo e dopo è arrivata la TV. Il nostro "Dio" unico, allinizio uno e trino, e poi quattrino. Ecco ripercorsa in soldoni del diavolo la nostra splendida evoluzione nazional popolare. Evviva i benandanti!
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Lorenzo Mullon
- 07/05/2015 19:25:00
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non è possibile, mi hanno appena regalato un libro, sono a pagina 16 "Io Benandante" adesso mi riprendo dalla coincidenza e leggo il testo, pardon
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