Ferdinando Battaglia
- 06/12/2017 06:16:00
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Questa poesia, "ritrovata" seguendo le tracce di Laura (stavo andando a commentare un evento e poi pubblicare il commento nella sezione dei Pensieri), conferma, semmai ve ne fosse stato il bisogno - mai ve nè stato, mai ve nè, mai ve ne sarà, il talento poetico e la sua colta padronanza della Narimi; proprio per la ragioni poste in chiaro da Laura, uno stile di scrittura qui diverso dallusuale, mostra con evidente ed inconfutabile chiarezza, che agni testo la Poetessa Amina applica uno stile per lucida scelta e consapevolezza e possesso del mestiere, non subisce e non improvvisa il verso o se lo improvvisasse sarebbe sempre per scelta, ma in lei il genio poetico riceve una salda e sapiente regia.
Non potevi sottrarti al verso nei giorni di Rilke (quale poeta non sarebbe felice di venire ricordato da unanima poeta sì bella e sì grande!).
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Laura Turra
- 06/12/2017 05:27:00
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La brevità di questa tua, così diversa da quelle con cui ci hai allevato, rende in modo perfetto l’immagine del sogno, di un sogno delicato che al risveglio lascia la gioia di averlo visto e ricordato. Come dici sempre tu: “ti abbraccio gli occhi”, questi tuoi che sanno vedere.
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