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Commenti al testo di Enrico Dignani
Natale 2017

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 Arcangelo Galante - 12/12/2017 10:57:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Pareri intensi che, solamente un’anima sensibilmente attenta come la tua, caro amico Enrico, può portare con sé, quando tutto il mondo intorno si perde in una routine di ipocriti atteggiamenti ovattati, ed i pensieri malinconicamente salienti riaffiorano alla mente, come oscure “presenze”, delle quali la società, spesso, viene circondata in periodi di consumismo natalizio, realmente esagerato. Le sottolineature presenti in ogni riga, “Alleluia, Gaudio magnum, Buon Natale, Buone feste”, rendono perfettamente il senso di una falsa riverenza espressa, certamente non col cuore, rappresentando il profondo e veritiero messaggio emblematico dell’autore. Testo riflessivo, pienamente condiviso. Cordialmente, ti saluto.

 Giulia Bellucci - 11/12/2017 18:59:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Questa è la realtà! Il Natale è solo questo! Almeno per la moltitudine. Hai saputo ben descrivere in modo satirico ciò che siamo. E ci rivestiamo di bontà un po’ falsa un po’ ipocrita in questi giorni, ma cosa importa se le sofferenze son distanti da noi. E aggiungerei quanti soldi sprecati per cose futili, ma d’altronde bisogna festeggiare anche per muovere l’economia!!!! Bisogna festeggiare la nascita di Gesù che però, si dice, fosse nato in condizioni di estrema povertà! Ma questo lo abbiamo già dimenticato! Abbiamo dimenticato che Maria era una donna umile e semplice e così Giuseppe e allora perché festeggiare il Natale in modo così esagerato? Poesia che ho apprezzato molto per il suo profondo significato.

 Edi Davoli - 10/12/2017 11:59:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Denuncia all’ipocrisia del Natale, festa consumistica dove la facciata di buonismo ricopre i privilegi dei papaveri della politica dell’industria della religione. Del resto è noto che i Vangeli siano muti riguardo alla nascita di Gesù, evidentemente non era così importante ricordarla. Più importante manifestare nella nostra vita le qualità che Lui ci ha insegnato. Noto anche che presso i romani, il 25 dicembre si festeggiava il natale del Sole Invitto o di Mithra. Era un’importante festa solstiziale, le cui celebrazioni domestiche comprendevano il ceppo, i fuochi e i falò (sopravvivenze di quelli accesi in antico per il solstizio) e l’albero di natale sopravvivenza di riti agrari. Apprezzata Enrico, anche se secondo il mio modesto gusto avrei preferito un tono e una musicalità più poetica. Buona domenica!