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Commenti al testo di Redazione LaRecherche.it
Mario De Santis
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Marisa Madonini
- 11/04/2018 23:52:00
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Continuo il commento sulla scuola auspicando naturalmente una riforma dei programmi come suggerisce il poeta De Santis. Aiuterebbe tutti dirigendo l’attenzione di docenti e studenti verso testi più attuali. Tuttavia non sono solo ipotetiche riforme ad accendere passioni letterarie e accostare autori e testi innovativi. La letteratura offre temi universali che tutta l’attraversano. Importante è risvegliare nei ragazzi (e succede!senza mai pretendere che questo accada a tutti perché ogni studente, ovvio,ha una diversa personalità ) con qualche deviazione al ’programma’, alcune alternative di lettura rendendo i ragazzi partecipi di una bellezza e verità che difficilmente possono trovare altrove. Per esempio, non è vero che i giovani non prediligono la poesia: piace quella classica, leggono quella moderna se proposta sia in cartaceo, sia con l’ausilio delle nuove tecnologie. Se poi si propone loro una lettura ad alta voce o un contributo alla traduzione, si cimentano volentieri divenendo soggetti attivi nelle lezioni. Ai docenti il difficile compito di non stancarsi di ricercare e studiare nuovi modi di proporre contenuti e non essere lasciati soli perche la scuola è forse una delle poche comunità attive dove circolano ideali e valori.
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Mario De Santis
- 26/03/2018 17:25:00
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Ringrazio Terracciano e Madonini, sul punto scuola ho avuto consensi e dissensi ogni volta che ne parlo con i professori, ovviamente ci sono tante eccezioni, nel complesso insegnare "letteratura" o semplicemente tramettere la passione per la lettura di un romanzo o di una poesia è imprigionato in un impianto di programma che - quello sì - è strutturato per deprimere ogni passione. Degli studenti e magari qualche volta anche di insegnanti, perché li obbliga a letture o ad approfondimenti anche solo storici di autori del tutto ininfluenti, anche per un alunno che un giorno dovesse iscriversi a lettere io - ho saltato Carducci e Alfieri e altri autori simili, sfronderei a favore di cose più vicine a noi. Non so se vedrò mai in vita una riforma anti-gentiliana dei programmi.
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Antonio Terracciano
- 26/03/2018 00:55:00
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Beh, sul punto 14 io, da ex insegnante (anche se semplicemente di francese alla scuola media) concordo con il De Santis, ma la cosa più importante è che con lui concorderebbe anche Jorge Luis Borges, se potesse leggerlo. In una conferenza del 1977 a Buenos Aires , La poesia" ,il grande argentino tra laltro disse: "Ci sono persone che sentono scarsamente la poesia; generalmente si dedicano a insegnarla. Io credo di sentire la poesia e credo di non averla insegnata; non ho insegnato lamore per un certo testo o per un altro: ho insegnato ai miei studenti ad amare la letteratura, a vedere nella letteratura una forma di felicità. "
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Marisa Madonini
- 25/03/2018 23:14:00
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Riflessioni notevoli di De Santis (conosco solo ì suoi testi editi da Crocetti) sulla sua formazione, nonché sulla poesia. Con rispetto, concordo con laffermazione che occorra una maggiore selezione critica, soprattutto sui blog o comunità virtuali. Non sono daccordo invece sulla tesi scuola/ammazza lettura... Grazie di averla proposta
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