Livia
- 17/07/2024 15:22:00
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Arcangelo, grazie. Hai letto un vero anatema di Guccio. Ma è esattamente il suo modo di essere e di pensare, forse anche un po limato, ma autentico. Amicizie come Guccio sono rare. Tutti a bacchettare ipocrisia, invidia, opportunismo e poi ... pochissimi sono in grado di esporsi, di mettere la faccia per la propria idea, di uscire dalla piatta massa di omogeinizzati esistenziali. Pochi hanno vero coraggio. In più lumiltà di Francesco è essenziale per porsi agli altri, non occorre nascere da una famiglia di modesti lavoratori o da genitori benestanti. Arcangelo grazie per le tue parole.
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Arcangelo Galante
- 17/07/2024 15:02:00
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Bellissima e interessante , questa riproposta dell’ “Addio” di Francesco Guccini, una critica aspra e disillusa della società del suo tempo, espressa attraverso un tono polemico e malinconico. Il grande cantautore modenese si presenta come un eterno studente e un modesto poeta che, nonostante il suo amore per la conoscenza e la cultura, si sente disilluso dal mondo contemporaneo. Egli critica aspramente la superficialità e la vacuità delle istituzioni, tra le quali, la politica, i media e la cultura popolare, condannando il materialismo, l’ipocrisia, e la mancanza di valori autentici e contrapponendo tali aspetti alla genuinità e semplicità delle sue radici montane. Il suo addio è un rifiuto di tutto ciò che considera fatuo e falso, in favore di una ricerca di autenticità e profondità. Intensa, l’ultima parte, rivolta all’uditore, riflette una speranza residua che le sue parole possano trovare un’eco sincera. Grazie per i preziosi stimoli letterari che offri, con abbondanza. Continua a scrivere con passione e gioioso intento, racchiuso nel condividere il tuo meraviglioso pathos. Cordialmente, saluto.
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