rosaria fiore
- 12/02/2012 19:23:00
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Maggiani, mi affascina questa tua via scientifica alla totalità dell’essere, questo tuo trovare la dimensione spirituale partendo dagli atomi e dagli aminoacidi per arrivare ad un senso dell’etica che si allarga oltre i ristretti confini dell’umano per diventare il canto dell’Universo. La parte che porta il titolo "Chi glielo dice?" è quella che mi coinvolge di più, quella dove trovo più sofferta e poetica la tua riflessione. Il finale di questo brano, "Ma chi glielo dice tutto questo a coloro che, oppressi dall’ingiustizia, ancora guardano al suolo con dolore e mestizia?" trasuda umana pietà e slancio di fratellanza, da parte di un uomo capace di vedere l’infinita beltà dell’universo ma anche la tragica e banale tristezza di tante esistenze. rosaria
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Maria Musik
- 02/04/2011 09:28:00
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Che dire: è tutto vero e tutto, al contempo, falso! Invidio questa certezza saggia da marinaio che conosce le rotte quanto il navigare a vista ed ha la coscienza dell’imponderabile; questa conoscenza da sacerdote che è riuscito a raggiungere l’ultima "terrazza" della Ziggurat; questo candore e questa speranza sparata oltre l’oltre. Ma io sono formica, mi affanno camminando sulla biglia, trascinando una mollica cento volte più pesante di me. Il tuo narrare mi distrae un po’ dal compito grave e di questo ti sono immensamente grata ma continuo a pensare che un 8 rovesciato sia solo il primo e l’ultimo di una sequenza di numeri di cui, oramai, poco mi frega. Ed anche alle stelle sono grata perchè, benchè lontane, splendono anche per la formica. Ma, infondo, questo è il bello della vita, del nascere diversi e complementari: tu sei gabbiano ed io formica, eppure ci parliamo e ci capiamo. Tu puoi incantarmi e nutrirmi con i racconti di ciò che, mentre voli, puoi vedere, al di sopra e al di sotto ed io posso, con la mia vita da formica, essere per te "memento" affinchè non dimentichi mai che la terra è piena di formicai e i formicai son pieni di formiche e che, in molte, avrebbero voluto essere gabbiani. Chissà, forse, anche un po’ per questo, hai creato Larecherche!
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roperius
- 01/04/2011 18:28:00
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In pace e in guerra per amare soltanto basta partire e dividere preparare e sopravvivere al futuro, basta declinare L’INFINITO - amare e distinguere da questo tempo di sofferenza entrano nel misurare nel correggere reprimere, applaudire chi elude di retorica la tragedia di schiavitù della fame
(1982)
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