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al testo di Elsa Paradiso
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La signora Rubacculi abitava … come? Non avete capito il nome? Rubacculi, sì Rubacculi. Ancora non è chiaro? Vabbè, ora vi faccio lo spelling, così almeno vi entra in testa: ar, iu, bi, ei, si, si, iu el, ai. Ok? Dunque dicevo … la signora Rubacculi viveva in un luminosissimo e arioso seminterrato, dove l’aria pura le teneva compagnia mentre ritagliava e ricuciva vestiti non suoi: era specializzata in questo, e ne ricavava un tipo di patchwork che poi propinava al prossimo. Nessuno conosceva il suo vero volto. Ma su lei i suoi “affezionati” pensavano quello che conveniva pensare, poiché la signora Rubacculi spesso lasciava loro regalini affinché venissero poi ricambiati. La signora Rubacculi emetteva anche strani rumori che venivano dal basso e assai maleodoranti, al punto che i vicini si lamentavano. E per ovviare, visto che lei non ci sentiva, si dovettero dotare di maschere antigas. Inutile trovare scuse da svendere del tipo “Tutta colpa dello sciacquone che non funziona” : - E che cavolo! Se ne compri uno nuovo, o mangi di meno! Esclamava ogni tanto qualcuno sottoposto, suo malgrado, a quel fetore. Ah, come manca ora la signora Rubacculi coi suoi dolci effluvi! |
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