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al testo di Fabrizio Bregoli
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Il profumo del pesce nell’aria afrore che stordisce nella canicola l’impreparata gente di pianura fra le casse di frutta in disordine. Grida di donne nel mercato, cesti e lo sfrecciare incurante dei motorini, ragazzi sulla spiaggia che penseresti assorti sui libri, muscoli al sole esibiti, farandola di mani e di giochi. Nelle vetrine arcobaleni di cassate, cannoli gravidi d’antica voluttà, fresche granite al gelso stupite al contatto delle lingue e il mare immoto e l’affrettarsi all’acqua e l’immergersi sdegnando la premura delle ore
ed improvviso il bisogno d’abbracciar questa vita: nodo alla gola la cravatta camicia di forza la giacca scarpe ferrate ai piedi e spogliarsi subito da questa corazza e nella nudità del petto accoglierla. Stendersi sull’asfalto misurando nel silenzio i suoi passi. |
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