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al testo di Franca Figliolini
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per Adele C. A volte capita che il sole già basso sull’orizzonte m’inondi di dolcezze inaspettate vaghi ricordi rosa e oro tendenti al rosso che scacciano il cupo grigiore dominante di queste giornate, scandite dai numeri s p a v e n t o s i e quasi mai capiti, vomitati da esseri ectoplasmatici impegnati ad interpretare sé stessi. Ma non direi questo, ora: direi di quanta bellezza c’è nel semplice riverberare della luce sul pavimento, il suo scomporsi in miliardi di lapilli, piccoli fuochi fatui che convergono verso i miei occhi nocciola, come se un incantesimo li attraesse. Di questo voglio parlare, e lasciarmi andare, Adele cara, salutare così l’ottobre maestoso che non colsi. Di tutti il più amato, si sa, quello che aveva il profumo più intenso. "Non amo che le rose che non colsi" Guido Gozzano |
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