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Damore e daltri inciampi - inediti

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Non indagare

     questo giorno rappreso fra le ciglia

è un semplice fumetto

     di cataplasmi resi al chiaroluna

Com’è lontano

     ciò che pare amore

da qui – garbuglio di parole –

     dove l’azzurro è cricca di comete

Non tu nemmeno noi

     sconfiggeremo l’alba dei lamenti

e lo spettro di vertigini assolate

     mentre il respiro

intorbida l’acquario

     Non tu nemmeno noi

solleveremo franginoie e barriere

     al flusso che scompiglia ogni profilo

È troppo tardi per scalare il mare

     per sventolare arpioni dalle cime

di queste nebbie

     a picco sulla schiena

 

*

 

Se senti Amore

apertamente dillo

con quella levità presa dal sonno

e sia sussurro in punta di tremore

se nella finitezza della sera

s’imprime in gola

e ne risente l’aria

Senza mistero dillo

con la naturalezza dell’albore 

e con la gioia dei primi frutti

dillo

alle luci cangianti delle giostre 

ai muretti in pietrame sui confini

e alle foglie che cadono dai tigli

 

*

 

In questa estate

   greve e analfabeta

sei tu il mio moto a luogo

   l’abbraccio del dittongo

la squillante assonanza

   d’una rima

Sei il senso irrazionale

   del pi greco

l’urto della secante

   e la sezione aurea

del mio tempo

 

 

[ tre poesie inedite tratte dalla raccolta inedita D’amore e d’altri inciampi, Nicola Romano ]

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