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al testo di Vincenzo Corsaro
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Come uno dei tanti viandanti di questa vita percorrevo le stesse strade tutti i giorni senza scorgerne di nuove, da sempre guardavo senza vedere. Poi un mattino il vento della luce accarezzò i miei occhi e mi mostrò un nuovo sentiero, mi fermai ad osservarlo, qualcosa mi spinse e mi attirò nello stesso tempo ad imboccarlo.
Man mano che m'inoltravo sentivo me stesso svegliarsi dal sonno della vita e con l'animo sempre più leggero, non vi era più quel velo di nebbia attraverso cui guardavo, una nuova consapevolezza s'impossessò di me e tutto mi fu chiaro... Dovevo affrontare il mio lato negativo e non evitarlo, capire che nulla mi è dovuto e che invece tutto va conquistato, sfidai le paure, i dubbi, le pretese, l'egoismo di cui ero prigioniero, individuai le cause vivendole e trasformandole in una gioiosa avventura.
La bisaccia piena del mio ego lasciò cadere una ad una tutte le maschere che avevo indossato. Adesso vedevo con nuovi occhi. La natura non era solamente un ammasso inanimato di verde con macchie di colore, ma qualcosa di vivo e meraviglioso, con profumi, colori e suoni provenire da ogni dove. Le persone non erano più solo dei corpi, in loro vedevo tutto... il dolore, la gioia, l'amore, sentivo i loro cuori, toccavo i loro pensieri, sfioravo le loro anime. Mi sentivo in unione e in pace con me stesso, la bellezza era ovunque come l'amore, m'innamorai dell'amore.
Cominciai ad amare tutto ciò che mi circondava perché in ogni cosa c'è amore, in ogni cosa ci siamo noi, l'universo stesso siamo noi. Mi fermai e piansi come un bambino, felice per aver riscoperto il mio io profondo e la meravigliosa realtà in cui siamo immersi. Alla fine quel sentiero mi riportò dove l'avevo imboccato, tutto ai miei occhi fu diverso, avevo imparato a guardare. |
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