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al testo di Vincenzo Corsaro
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Figlia dei celesti Dei, forgiata col cuore degli universi da mani bianche d'anima, dove pulsa, da oltre il tempo, l'amore più puro, sei stata adagiata in un campo di grano, culla degli Spiriti della terra, in un giorno in cui il vento di maestrale piegava le spighe in danze di antichi giorni, la luce del sole si perdeva nei tuoi neri occhi e i guardiani della notte rinchiudevano l'oscurità in gabbie di luce.
Amata dagli Dei come la più cara fra le figlie, hai attraversato i flussi della vita per giungere, nei giorni ancora da venire, sino a me, anima vagante in questa sterile terra dove radici non ho, ma a me non servono radici o una casa, la mia casa è il tuo cuore e ovunque esso sarà là è la mia eterna dimora, donandomi il tuo amore troppo grande per il mio cuore mortale che brucia di una fiamma eterna che consuma.
E la notte, dove dorme il giorno, sei nei miei sogni, sussurri ai silenzi della mia anima parlandole col canto del mare... |
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