LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Angelo Naclerio
Alto

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Non sempre bassi di statura come colui che ispirò questi versi, esistono molti uomini che dedicano tutta la loro vita ad esercitare il potere, ciascuno nel proprio settore, con cinica precisione, chirurgica indifferenza.

 

          ALTO

Va lesto e sii premuroso.

Toccato

parla al suo timore,

accorato

ricevi il suo dolore,

turbato

osserva la sua decadenza,

amorevole

consola la sua tristezza,

generoso

accogli la sua pochezza,

sapiente

cura la sua sofferenza,

diligente

lenisci la sua necessità,

compassionevole

sorreggi la sua fragilità.

Va e riferiscimi sollecito.

E quando allora mi scoprirai

a questo mio potente dire

nel cuore e nella mente estraneo,

senza stupore rilasciati:        

fine coscienza

sopra le vostre vite

mi conduce alto.

 

 Angelo Naclerio - 18/07/2023 23:27:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Grazie a tutti per esservi soffermati su questi versi con pensieri personali che tutti mi fanno riflettere.
Aggiungo per Salvatore che molto mi piace l’accostamento alla canzone di De Andrè con conseguente richiamo alla " Antologia di Spoon River", a cui lui si ispirò nel costruire un bellissimo album, e che, amandola, a modo mio riprendo laddove, come in questo caso, nella mia poesia faccio parlare il/i protagonisti, reali di fatti realmente (purtroppo) accaduti.
PS tentazione troppo forte, vi propongo sempre dall’album di Fabrizio De Andrè quest’altra, che qualcuno dice parli anche di poeti:
Il Matto
Tu prova ad avere un mondo nel cuore
E non riesci ad esprimerlo con le parole
E la luce del giorno si divide la piazza
Tra un villaggio che ride e te, lo scemo che passa
E neppure la notte ti lascia da solo
Gli altri sognan sé stessi e tu sogni di loro
E se anche tu andresti a cercare
Le parole sicure per farti ascoltare
Per stupire mezz’ora basta un libro di storia
Io cercai di imparare la Treccani a memoria
E dopo maiale, Majakovskij, malfatto
Continuarono gli altri fino a leggermi matto
E senza sapere a chi dovessi la vita
In un manicomio io l’ho restituita
Qui, sulla collina, dormo malvolentieri
Eppure c’è luce, ormai, nei miei pensieri
Qui nella penombra ora invento parole
Ma rimpiango una luce, la luce del sole
Le mie ossa regalano ancora alla vita
Le regalano ancora erba fiorita
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
Di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina
Di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
"Una morte pietosa lo strappò alla pazzia"

 Salvatore Pizzo - 18/07/2023 02:20:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Leggendoti, mi hai fatto venire in mente un brano di De André: "Un giudice".
Tanto mi hanno colpito i tuoi versi che vorrei riproportelo

Un giudice
Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura
Ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente
O la curiosità di una ragazza irriverente
Che li avvicina solo per un suo dubbio impertinente
Vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani
Che siano I più forniti della virtù meno apparente
Fra tutte le virtù la più indecente
Passano gli anni I mesi, e se li conti anche I minuti
È triste trovarsi adulti senza essere cresciuti
La maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo
Fino a dire che un nano è una carogna di sicuro
Perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo
Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore
Che preparai gli esami, diventai procuratore
Per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale
Porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale
Giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male
E allora la mia statura non dispensò più buonumore
A chi alla sbarra in piedi mi diceva "Vostro Onore"
E di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio
Prima di genuflettermi nell’ora dell’addio
Non conoscendo affatto la statura di Dio.

Belli i tuoi versi:scorrono e avvolgono, introducendo in un mondo ove la statura non è certo pari alla coscienza.
Ciao e grazie.

 Vincenzo Corsaro - 10/07/2023 14:29:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Il potere logora, o logora chi non ce l’ha? Penso a Platone, che lo ha detto solo qualche millennio fa, e Giulio Andreotti, che solo dopo qualche millennio si è permesso di invertire il senso dell’accezione.
Quindi il potere logora, o logora chi non ce l’ha? Probabilmente logora sia chi lo subisce, che chi lo impone. Probabilmente il potere logora. Il problema, è che sempre più, nella nostra contemporaneità, per non farci “sfiorare” da quel potere che logora rischiamo di darlo in pasto a chi non ne sente il peso.
Descritto anche dalla Fallaci con la sua indomita ruvidezza: «Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia. Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza. L’intelligenza, perbacco se ne aveva. Al punto di potersi permettere il lusso di non esibirla».
Ciao Angelo :)

 Annalisa Scialpi - 10/07/2023 13:22:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]




Questa poesia accentua la dicotomia: dire/fare.

Penso che chi faccia veramente il bene non abbia bisogno

di araldi, nè di candidature alla santità.

Chi fa il bene tiene il segreto nel suo cuore.

Il resto è politica.

Un poetico abbraccio carissimo e grazie...

 Lilith50 - 10/07/2023 06:44:00 [ leggi altri commenti di Lilith50 » ]

Davvero notevole! Mi ha fatto pensare a tante cose tuttavia credo che il cuore e la mente non siano estranei a certi accadimenti.
“fine coscienza
sopra le vostre vite
mi conduce alto” ma la fine della coscienza non vuol dire che la consapevolezza viene meno. Accogliamo ma non partecipiamo perché siamo svincolati dalle emozioni quando siamo dall’altra parte. Sono convinta di questo!

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.