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Cervello-mente. Aspetti filosofici e scientifici

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Guido Brunetti

Cervello-mente: aspetti filosofici e neuroscientifici

A partire dagli anni settanta del secolo scorso, la ricerca sul cervello e la mente, da sempre oggetto della filosofia diventa al centro dell’interesse delle nuove neuroscienze. Queste nascono dalla convergenza di discipline diverse ed hanno lo scopo di studiare la struttura e il funzionamento del cervello e della mente. Lo sviluppo poi di metodiche di brain imaging hanno rivoluzionato lo studio del sistema cerebrale.
Le neuroscienze si basano sul metodo dell’esperimento concepito come il solo giudice della verità (Feyman), ovvero l’unica verifica della validità di un’ipotesi.

Unità di mente e cervello.

Le neuroscienza sostengono il principio dell’ unità di mente e cervello. La mente infatti perde la sua qualifica di sostanza immateriale e viene assunta dai neuro scienziati come sostanza biologica, ridotta cioè a materia.
L’anima scompare. Scompaiono anche l’idea di Dio e tutte le altre certezze metafisiche.

Mente-cervello. Un problema antico e mai risolto.

Un problema antico e mai risolto, è quello di come la mente agisca sul cervello e come essa nasca dall’attività cerebrale. Non è stato ancora compreso il legame che intercorre tra la componente immateriale e quella materiale, tra mente e cervello. Anche la spiegazione di un’interazione fra cervello e mente avanzata da molti autori finora non ha trovato alcuna conferma.

Psiche. Origine.

Il termine psiche nasce in Grecia e si riferisce al respiro, al soffio vitale o all’ombra che abbandona il corpo dopo la morte e prosegue la sua esistenza nell’Ade. Successivamente, la psiche prende il nome di anima,, mente, coscienza.
Socrate afferma che l’anima si separa dal corpo e va verso il Dio buono e saggio. Per Platone, l’anima ha una natura divina, è immortale e immateriale e quindi è eterna.
S i tratta di una visione che unisce Platone, Aristotele e Cartesio con gran parte della filosofia moderna. Per Aristotele, corpo e anima costituiscono un’unica entità. La mente è “pensiero puro” che tuttavia potrebbe esistere separato dal corpo.

Dualismo e monismo.

La concezione sulla natura della mente si divide in teorie dualiste, le quali ammettono l’esistenza di una sostanza immateriale (mente) e di una sostanza materiale (corpo, cervello), e teorie moniste, le quali accettano l’esistenza della sola materia. Un tempo, la maggior parte dei neuro scienziati e dei filosofi seguiva la concezione dualista.
Oggi, neuro scienziati e la maggioranza dei filosofi aderiscono ad una concezione materialista e riduzionista.

Il cervello crea una sua propria immagine.

Evidenze neuro scientifiche mostrano che il cervello non funziona registrando un’immagine “esatta” della realtà, ma crea “una sua propria immagine”.

Coscienza.

L’idea di coscienza si riferisce al senso di interiorità, agli stati soggettivi (qualia per i neuro scienziati) e al dialogo con se stessi, secondo le teorie di Plotino e sant’Agostino.
Ad inaugurare l’idea moderna di coscienza come luogo del soggetto è stato Cartesio.
L’essere è fondato sul principio: io penso, cogito ergo sum. Dubito, quindi penso, esisto.
L’essere umano è formato di due sostanze: il corpo e l’anima, res extensa e res cogitans.
E’ un campo di studio particolarmente seguito dalla fenomenologia e dalla psicoanalisi.
Il concetto di coscienza è stato messo in dubbio da molte teorie, come il comportamentismo e lo strutturalismo.

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