Scrivi un commento
al testo di Paolo Polvani
la tua voce un passero
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
La tua voce è un passero
La tua voce è un passero, vola sulla credenza, indugia sulla sedia, luogo di briciole e tramonti.
Sì, la tua voce è un passero.
Mi grattugia il cuore, spreme il miele che può illuminare un passero.
Guardala aperta la tua voce, mostra le trame della notte, i balconi con le tende illuminate, i silenzi che torturano corridoi deserti.
I paesaggi si susseguono, si srotolano nella tua saliva.
Con la tua voce preparo una cuccia a misura dell'autunno, mischio nuvole e ottobre, vento e malinconia, e chicchi d'uva gialla come gialla è la tua voce.
La tua voce mi si appiccica qui, lungo il profilo delle colline, sulla linea della nostalgia.
Nella tua voce affiorano le vecchie dita dell'arcobaleno.
Nella tua voce sonnecchia il dolore, come un gatto, lo addomestichi nel pianto, lo inganni coi rivoli del tuo sorriso.
Sì, la tua voce è un passero, mi tempesta qui, col suo piccolo becco arrochito dal mare, qui dove il cuore perlustra gli uliveti e indugia dove l'ombra intenerisce il feroce canto delle cicale,
insegue il sogno dell'erba docile, a perdifiato, come a perdifiato la tua voce corre incontro alla mia fame.
|
Loredana Savelli
- 21/06/2011 08:13:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Molto bella!!
|
Nando
- 20/06/2011 19:48:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Bella artisticamente e "scientificamente": ludito è quel senso, come fu lolfatto per Proust, capace di trasportarci in un altrove del cuore. Può essere la voce della persona amata, può essere la musica che, qualcuno lo afferma, negli esiti magistrali, può far volare verso altezze - per lanima - vertiginose.
|
Lorena Turri
- 20/06/2011 15:11:00
[ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]
Concordo con Franca Alaimo. Una poesia molto, molto bella e delicata.
|
Franca Alaimo
- 20/06/2011 15:07:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Una bella poesia, ricca di immagini delicate, di cose ed atmosfere naturali, tutte intrise di una voce che è memoria, presenza, sentimento. Inoltre essa ha il dono della circolarità che la rende compatta e risonante di verso in verso di una profonda emozione uditiva.
|
|
|