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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 24/09/2012 12:00:00
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Ho bevuto la casa di un pesce

di Gian Luca Misturini (Biografia/notizie)

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Causa-effetto

 

Prima di essere ideata era un cerchio

lavorava tutto il giorno.

Perennemente immobile esprimeva il movimento costante

ed essendo un muro non sudava mai

quando il giocatore era affannato

con in mano la racchetta nuova.

La pallina si chiamava “tempo”

e la partita finiva sempre con la morte dell’avversario.

 

Per variare il gioco si manifestò

facendosi inventare dall’uomo.

Si mise su un’autostrada o sulla vecchia mulattiera

comunque ferma

nel suo invariato moto perpetuo. La partita non cambiò.

Il suo mestiere è non avere ragione

e continua ad avere la meglio

contro l’esausto tennista

che rincorre la propria vittoria.

 

La ruota-muro il rimbalzo del tempo-pallina

le forze che abbandonano il corpo.

 

Lei continui pure a girare

io non risponderò più colpo su colpo

all’invincibile intonaco della parete.

Dei suoi mattoni si compone la mia pace

ed oggi io decido di perdere.

 

 

*

 

Nell’immenso Universo

solo io adesso sto bevendo

da questa tazzina di caffè.

 

 

Amore

 

Io nera serpe sul chiaro marmo

fui amato dai tuoi occhi malvagi

sibila il mio tortuoso avanzare

la lingua biforcuta mi precede.

 

Il tuo odore e la tua lunga gonna

sono la magnetica attrazione

per i miei denti più acuminati

mi insinuo fra le cosce e la sottana

per poi mordere la tua carne bianca.

 

Unico balsamo di trasmutazione

del mio pernicioso veleno antico.

 

Muto sul declivio la mia pelle ancora

eppure già io avverto qualcosa

che nel profondo è cambiato in me.

 

 

[ Poesie tratte da Ho bevuto la casa di un pesce, LietoColle ]



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