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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 02/01/2012 12:00:00
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2 gennaio

di Lorena Turri (Biografia/notizie)

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credevamo di aver chiuso

la porta del passato

ma ogni alba ritorna inesorabile

e sempre uguale

anche oggi che più irreale appare

il silenzio nelle strade

 

tra i rami infreddoliti degli abeti

fa capolino il Sole

con voce sommessa dice:

 

“Ricordi, Principessa?

Volevamo costruire una casa tutta bella

alta come un castello.

È giunto il tempo di iniziare

ora che Altabarre ha incontrato nel Sogno

                                                                  il Salvatore

Vedi?

è un rubino luminoso e rosso

                                             il Tramonto

uno zaffiro prezioso e blu

                                             la Notte

una perla iridata e bianca        

                                             la Poesia

 

 


 

*


Altabarre – Il quarto dei Re Magi

 

Dopo una mezza giornata di cammino con i Magi, Altabarre, il fratello più giovane di Baldassarre, si accorse di aver lasciato a casa i suoi doni per il Salvatore. Tornò indietro a prenderli, ma quando si rimise in viaggio era giorno alto e la Stella Cometa non era più visibile. Aveva perso la sua guida celeste. Proseguì comunque. Durante il suo percorso per le montagne scoscese, incontrò un viandante ammalato e spese uno dei suoi tre doni e molto del suo tempo per aiutarlo. Giunse a Betlemme quando ormai Giuseppe con Maria e il Bambino erano fuggiti in Egitto. In città s’imbatté in una madre disperata col suo figlioletto in braccio che cercava di sfuggire a un soldato di Erode. Altabarre, allora, corruppe il soldato offrendogli in cambio della vita del piccolo il secondo dei suoi doni. Non smise mai di cercare il Salvatore. Arrivò in Palestina dopo un lungo e annoso peregrinare spendendo il suo terzo e ultimo dono. Qui vide finalmente il Maestro che profferiva alla folla parole buone e giuste. La stessa notte fece un sogno stupendo. Gesù gli parlava e gli mostrava le mani, nelle quali teneva i suoi preziosi doni: un rubino, uno zaffiro e una perla. (Breve sunto della fiaba di Martin Bazin – ed. San Paolo, 1996).


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