Shakti
Un pensiero che fa piangere per strada,
questo sei, non come gli altri vili,
che amano soltanto la sera.
Il tuo spirito allegro,
contamina di verde e tatua,
un sorriso speziato che profuma,
quanto vizio o virtù di gioventù. Shakti.
Oltredonna
Adoro e amo il tuo essere transizione,
quel tramonto oltre ogni alba, tu, oltredonna,
circondata di commedianti e di falsari,
con le loro odi splendenti, celanti ogni verità,
erigiti e innalzati oltre i veli d’ipocrisia,
e smaschera ora quei troppi piccoli conformi.
Odio o disprezzo chi non ti intravede,
chi difende ancora la storia, che non ti esaltò,
e non ti vede, neanche ora che sei qui,
così olistica, sciamana, divina. Tu, oltredonna.
Elettrone
Un solo comune fusto, sola radice
converge e si espande in flussi universali
e penso a quanto sia beffardo e irraggiungibile
il vero volto della verità, con la sua pelle.
Nascosto da tante, finte promesse,
tanto inenarrabili quanto un folle amore,
non ha bisogno di forbici, né di altro chirurgo,
per circoscriver l’enigma dalla soluzione,
che ci attraversa mobile e instabile.
L’ultimo colloquio
Oh algida pelle, fiorente sorriso incarnato,
sei l’estrema vertebra della lunghezza,
desiderio sublime senza ritorno,
trasverso di sogno e brama,
fra mille estasi o estati.
E forse dividere ogni resto,
di una convivenza che aspettavi,
oh vacanza di vita assoluta congiunta.
Sei l’ultimo colloquio, tu, assoluto infinito.
[ da Pensieri sottili, Alessandro S. Dall'Oglio, Edizioni Ensamble ]
