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Pubblicato il 06/04/2019 13:30:21
Qualcuno sempre bussava alla tua porta con il campanello sfatto da notti insonni; lo ammettevi nel tuo letto, ti atteggiavi con discinte movenze di zoccola a promesse di estasi carnali tradendo agli occhi maschi la tua dotata mascolinità, per alcuni un vizio, per altri un cercatore di segni in un sogno che disperante ti rendesse pari ad un nulla privo di voci: un grido animale per il dolore di vivere e per dire del piacere dei corpi il tragico fine e ancora il grave della loro inutile felicità.
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