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Pubblicato il 13/07/2020 11:32:27
Quando ti guardo in tutta la tua nudità qualcosa di originario appare: un attraversamento della carne che genera ogni volta in me una primizia di stupore. Sei tu eppure non sei tu in ciò che vedo: non gli occhi, che pure dicono l'anima; non i seni, che pure mi conducono dove i sensi godono il cielo; e neppure il bacino, dove regnano gli inguini e tra gli inguini i colori del nero e del rosa; neppure lì, dove il sesso diventa passaggio, a volte simbolo, neppure lì tu sei. Ma se apri le labbra e pronunci il mio nome allora io finalmente ti vedo e li tu sei, seppure ancora in un lembo d'un infinito mistero, tu sei.
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