Pubblicato il 09/11/2011 08:45:30
TAO DEL FUOCO fiamme / bagliori / visioni / folgorazioni
Frammenti di una poetica del fuoco che il sole avvampa nell’arco del giorno dall’alba al tramonto per restituire a vita quel che ancora arde sotto la cenere del giorno che avanza dietro arroventate nuvole di speranza.
Che l’assenza ha dato alla notte di carbone nera l’intuizione dell’istante in cui la scintilla del fuoco interiore germinazione di linfa divina infiamma bracieri d’incensi e mirra sacerdotali.
Lapilli di fuoco incandescenti illuminano il nuovo giorno a venire come di festa sul palcoscenico del mondo ove un coro di stelle illuminate racchiude echi di voci arcane di chi vive il profondo dei misteri.
A che il fuoco nella discontinuità di un’assenza/presenza scaturisce fiumi di lava dalle viscere della terra che ad essa fanno ritorno nel ripetuto abbraccio di contrasti rigenerazione del vuoto per un pieno di vita.
Che scarlatto divampa l’ardore misticismo d’una devozione che s’avvolge entro le spire del fuoco interiore di segrete durature imposte scardinate all’uopo in cui tutto s'appiana entro la sfera poetica del canto.
Un pieno, un vuoto, un pieno e ancora un vuoto una lingua di fuoco che sale si stacca s’allontana si perde ridiscende impetuosa nell’infero da cui si è levata dopo aver bruciato per tornare a bruciare tutto ciò che gli gira attorno.
Come l’uomo perduto nella mera notte di carbone che il tizzone di fuoco acceso non rischiara il suo desiderio di luce che s’infrange contro la collina buia prima che sorga l’alba d’una speranza nuova.
Che del timore è data la trepidazione l’incertezza il fato ciò che chiamiamo destino ma non c’è destino nelle spire del tempo che anche il tempo altro non è che mera invenzione … “il resto è silenzio”.
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