Mi sei cresciuto dentro a Ville Turro,
ombrose sbarre sul giardino
dilatato da fiori troppo immensi
per i miei occhi velati di fanciulla.
Sei uomo o donna - all'improvviso
ecco mi appari specchio immagine
della mia immagine sognata
a frammenti ininterrotti, compleanni
dove il tempo non passa ma lascia
filamenti di parole e volti disciolti
ormai in pitture o acquarelli.
Maghdim mio altissimo sogno di me
che trovo nei tuoi occhi inesistenti e veri,
mi rimandi eco di montagna in questa città
azzurra che non sa dire parole verticali
ma solo acqua e sale e scogli e cose -
sempre le cose di sempre solo cose.
A Ville Turro ho dipinto il tuo volto
dove Alda ha pianto e urlato - credo
con disperata voglia di tornare e poi
è tornata a cantare ineffabile e volgare.
Maghdim mia vita mio amore disperso
nel mondo che hanno crocifisso
ermeneuti ermafroditi eruditi
su cristo mummificato in calcificati
riti. Chiudo gli occhi e appari
e non so niente di niente, Maghdim.
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