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Questo amore che mi invade

di Roberto Maggiani
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Pubblicato il 14/02/2012 02:49:10

L’amore è uno spazio espanso

 

 

[ Da Sì dopo sì, Edizioni Gazebo, 1998 ]

 

 

*

 

Ho sempre seguito l’istinto

creduto l’amore

più forte della morte.

Anch’io mi sono immerso nel dolore

ferendomi (riarso urlai).

Nonostante tutto

ho continuato a credere che Dio

si è calato nella mia vita.

 

Da allora importa poco chi ho incontrato

amato odiato o lascerò.

Il sole continuerà a sorgere e tramontare

la luna seguirà il suo ciclo

il calore invaderà ogni mattino la terra

il passero continuerà a volare, il fringuello a cantare

il merlo avrà ancora i suoi piccoli.

Sì, nulla importa

se non quella fresca sera in cui ho potuto amarti

vita.

 

 

*

 

Dietro nembi di nuvole

una luce sfolgora.

Una danza, una donna.

Il chiarore degli anni giovani.

La sua testa è anomala.

Il calore di lei è fiamma.

Quando balla

richiama intorno a sé

mani festanti

volti sorridenti.

Come i Tuareg

o gli indiani d’America

danza e danza.

Il ragazzo gode

la sposa canta.

 

 

*

 

È solo, il Merlo

nell’angolo della piscina.

Parla con sé il Merlo

nella corsia della piscina.

Non è solo, il Merlo

scorre i galleggianti

e parla, il Merlo.

Nell’angolo della stanza

al suo tavolo

parla solo, il Merlo

balbetta cianfrusaglie.

Sembra una rana, il Merlo.

 

Letizia cerca il Merlo: “Checooo!”.

Canta Letizia fuori dalla porta.

Il Merlo al buio ascolta

e risponde a sé.

 

 

 

[ Da L’indicibile, Editrice Fermenti, 2006 ]

 

 

*

 

Ci sono corpi che si attirano.

Le loro forme si riconoscono

(non so a quale luce)

si compenetrano

scivolano dall’uno all’altro.

 

Si disgiungono – senza conseguenze

o conseguentemente a fratture – senza ritorno.

 

Distillati in gocce

sono assaporati da spiriti affini.

 

 

*

 

L’amore è l’unica ispirazione.

Quale amore?

L’amore che dà dolore

(il dolore che dà l’amore non misurato)

che impiega anni (secoli) a percorrere

le terre che gli appartengono.

Acqua, troppa, che infanga.

 

Attendo – forse tutti i tempi cosmologici –

che i monti scendano a valle

che il mare si prosciughi.

Passione e amore –

legati poi saldati poi disgiunti

opposti e compenetrati.

 

Ama chi si consuma e non marcisce.

 

 

*

 

Chi sei Tu che compari nella notte

che porti i miei passi

per strade silenziose

mescoli i nostri corpi

dopo molte ore mi lasci?

 

Chi sei Tu che ti presenti nelle notti di maggio

che cammini al mio fianco

impaurito come un bambino?

 

Tu che non dimentichi le nostalgie

le recuperi dal grande abisso

le sollevi alla dignità dei ricordi?

Tu che rinfreschi le labbra

vibri nella coscienza?

 

Tu – che non giudichi né condanni

solo apri le braccia (chiodate)

stringendo tutti i dolori?

 

 

 

[ Da Cielo indiviso, Manni Editori, 2008 ]

 

 

L’inizio e la fine

 

Un ragazzo legge una lettera d’amore

con la schiena appoggiata alla parete di una casa

in un vicolo tra la folla andante.

 

I suoi occhi scorrono –

infine un sospiro e il pensiero

che prende il suo volto

e sbatte la lettera sulla mano sinistra.

 

Volesse ascoltarmi e capire che dall’amore

non c’è uscita ma solo quell’ingresso

quel passo falso appena compiuto

io testimone impotente

invidioso della genuina forza che inizia

come una stella nuova

che ne è la gloria ma già anche la fine.

 

 

Non è stato possibile

 

Dopo esserti acceso

sei rimasto così

un po’ assorto

ritornato dal cielo

sulla terra di coloro

che ti attorniano

con la maglietta di lei

tra le mani –

la rigiri e gliela porgi

con un vago sorriso

che scompare

non appena se ne va da te

allungando i suoi piedi sulla spiaggia –

i suoi capelli precedendola nella brezza.

 

 

Inutilità

 

Ti ho cercato tra gli ormeggi

nell’oceano del sud-ovest

e poi eri qui, vicino alla finestra

seduto sul mio letto

nell’ora dopo il tramonto

mentre la luce scompare

tra lo stridio dei gabbiani

e il tocco della campana –

ti accarezzavo silenzioso

e pensavo quanto è inutile

il mio delirio d’oltremare.

 

 

 

[ Da Insistenze, inedito ]

 

 

Intero amore

 

1

 

Quando mi soffermo

negli occhi delle persone

precedo ogni loro movimento

come se avessi molto tempo.

 

È come una preda che si accorge

troppo tardi della trappola

ma fugge graziata –

prima che si dibatta

e si frantumi il cuore.

 

2

 

Non ti lascio mezzo amore

ma intero e gratuito

come non ti aspettavi.

 

Ora sei costretto a non chiamarmi estraneo

ma amico o fratello

perché quello che hai visto

è intero amore.

 

 

 

[ Da Navigazioni incerte, LaRecherche.it, 2011 ]

 

 

Non si dovrebbe

 

1

 

Come posso non raggiungerti

arrivando dalle stelle

alla misura della spiaggia su cui giace

il tuo corpo –

quello segreto

e senza il lato di copertura

da dove si avvicinano le distanze

per portarsi via un po’ di te

e del tuo corpo –

così benedetto tra le forme dell’oceano?

 

Amore? Non si dovrebbe pronunciare

in una poesia come questa

che vorrebbe avvicinarti.

 

2

 

Il tuo sguardo dritto e limpido

taglia il destino, come la chiglia di una nave

il mare azzurro del tuo Portogallo –

mostra la stessa bellezza

che fugace occhieggia

e sospira in attesa di una mia risoluta

rivendicazione presso i corpi del mondo.

 

 

Affermazione d’amore

 

Ho un solo amore

marcato nel circondario

della terra –

è l’unico previsto

quello definitivo –

sempre sole del mattino

teorema senza dimostrazione.

La sua lettera è la G.

 

 

Dire a tutti l’amore

 

Patire è partire senza qualcosa

è come partire senza una erre –

ostinata intenzione di allontanamento

di due parti che, separate, cambiano il senso

l’una all’altra.

 

Perché non ora cambiare direzione

e anziché allontanarsi

convergere verso il comune centro

e dire a tutti intorno a noi

che l’amore è la nostra scusa

e che neanche Dio può

farci niente

stretto com’è tra i nostri cuori?

 

 

 

[ Da Spazio espanso, inedito ]

 

 

Caduta

 

Sono qui a scrivere di stelle e particelle

di bolle di big bang e spazi espansi

di ciò che forse è stato

o di quello che non sarà mai.

 

Ma poco più in là cado nell’amore:

di questo vorrei parlare

di ciò che non so dire.

 

 

La poesia

 

L’occhio non ha sesso

 

Quando moduli l’azzurro dei tuoi occhi

è come se mi tagliassi

via dal reale

per gettarmi nella fornace dell’amore.

 

Ahimè, io che di poesia

non facevo parola ad alcuno.

 

 

Disfatta

 

1

 

Dove sei primo impianto dell’amore

prima allegria e conforto inaspettato?

 

2

 

Dove s’addensa l’ombra si scolora la materia

s’evince una disfatta.

 

 

 

[ Da Nella frequenza del giallo, di prossima pubblicazione, LaRecherche.it, 15 marzo 2012 ]

 

 

*

 

Se poi tu

che mi osservi da così lontano

riuscissi un giorno

a passare da queste parti della galassia

con la tua astronave

e a mostrarmi i tuoi piedi

la tua nudità completa

e a capire quanto tu sia molto più terrestre

che extra

allora ti vorrò baciare.

 

Saprai sottrarti all’Universo

e adattarti a questo calore o a questo freddo?

Ti basterà casa mia da abitare?

Mi insegnerai come si sottrae la vita alla morte?

O la morte ci porterà davanti allo stesso Dio?

 

Cerca di arrivare in una notte in cui saprò

mostrarti che cosa significhi per me l’amore.

Ti farò ascoltare Set fire to the rain

e poi La differenza tra me e te.

 

 

*

 

Sempre vado al mare

come l’acqua dei fiumi

per istinto o per amore.

 

 

G.

 

Quest’amore è speciale e unico

perché è nostro – di nessun altro –

così come ogni altro amore è speciale e unico

perché non è nostro – né di nessun altro.

È simile alla morte che non ha soluzioni

né aspettative – al di là della fede –

di ciò che si crede o non si crede –

essa aprirà la porta ad una sconosciuta verità –

così l’amore cela il nostro destino e apre la porta

di ogni giorno su una gioia sconosciuta.

 

 

*

 

1

 

Sul tuo collo c’è la mappa di un amore.

 

2

 

Il tuo corpo è il disegno di un piacere –

una mappa

forse un nascondiglio.

Sei disfatto nella posa

scolpito come un’aurora

dalla luce che scoperchia i monti

e li sottomette.

Nel tuo corpo è inscritto

il godimento

una soddisfazione esplosa

sul bordo del tuo dispetto.

 

 

A Pietro

 

Sei amato senza condizioni

ma già una vasta solitudine

sembra accamparsi attorno a te –

qualche volta stringe i fianchi

ma non vince: così è per chi

è venuto all’esistenza.

 

Sei nato da pochi giorni

eppure quando apri quei tuoi occhi

piccoli e azzurri

vedo fin d’ora la forza e l’orgoglio di un uomo

che lotta contro un mai visto nemico

e già interroga il bene e il male.

 

Sei una forza in pochi attimi

un impulso che attraversa la mia vita

e libera il cuore nella più grande delle gioie

sei l’incontrastata potenza del mio destino

che sgretola ogni ruvidezza e riepiloga

i giorni in un sorriso.

 

Sei un condottiero senza armi né eserciti

che dimostra il suo valore nella foga del sonno e della fame.

Sei una domanda che non avrà mai risposta.

Sei la biologia che ora qui

diventa principio d’esistenza.

 

Anche se in un luogo qualunque del Cosmo

esistesse altra vita, tu mi fai pensare

che nessuna potrà essere bella come la tua

piccolo uomo e principe –

apice della piramide evolutiva dell’amore –

mio delirio e salvezza.

 

Infine, dopo tanto pensare

non so che darti un semplice bacio

a suggello di quest’amore che m’invade.

 

In treno da Carrara a Roma, 10 aprile 2011, ore 21



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