Pubblicato il 18/08/2012 15:53:04
Non altra ombra o cifra amanuense - o tenui lumi al lied della foresta aggiungi, conchiglia oscura, umile Paua - esiguo nome al tuo destino è dato.
Ma mi stravolgi rovesciata - Haliotis Iris in abbagliante ventre che come profetessa di cupo bosco inali l’inverdire e di cobalto succhi un bacio all’onda. Lame di perla come arpeggio d’alba, fuoco t’intride il concavo tramonto. Sei . Eterna vita ermafrodita esali - cieco sapere, polvere di luce catturi inerme al centro della ruota, dove ogni raggio è buio rivelato.
Io, come te, ormai svuotata al senso, divina effige, spuma d'Afrodite - non più dolore, non smorzato canto.
E qui, dove urla il mare e ci confonde, nascere o morire è sogno - o inganno.
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