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La danza pervinca

di Amina Narimi
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Pubblicato il 12/11/2012 15:46:20

 Scioglie come ghiaccio negli occhi
giù come perline celesti
tra i seni raccoglie pervinca,

un ansito blu quella luce
poi ci voltiamo e cominciamo a dormire
-così gli disse-
faccio la danza poi scompariamo.

Come una taglia su Amina

pendeva un grande dolore,
a dirotto premeva la gola,
sul palmo batteva il segreto
tra voce e mutezza,la sera
come una tenda che gonfia,
un latte che entra dentro la stanza,un biancobaleno
           Volteggio' cosi forte!
                                         Amina
sentirsi svenire le parve, morire
disidratato ogni volere
le sue ombre fino al foro del collo
come spazi che il bosco riprende,
il gesto lento dell'abbandono,

essenziale al perdono
immunizzò la paura del mutamento
l'infinito stretto in un poco,in un niente
dentro la stanza
un dito alle labbra che dice silenzio.
Alzò con dolcezza le braccia, con precisione
lungo il segreto del palmo che trema
tenendoci insieme le mani.
Giungerà il richiamo
dove l'acqua è più in su della vita,
dove l'ultimo passo si  trae nel primo
e scompare l'assenza di ogni destino

Stanza di perle-pervinca-parola antica

dentro il capanno a precipizio 

tra due pareti armate ancora di tutto
e qualche respiro là dove il tempo non si calcola più
Un anno, un passato minuto

a sciogliersi in  nenia,poi
solo il battere del sangue alle labbra..
a coprirti gli occhi nel suono
Dormi Mogù
-ripeteva-
dormiAmo, così 
va a compiersi la nostra durata 
dove ognuno esercita, a suo modo,  l'amore
Il suo modo di restar
a sè fedele come le note..
non può esserci nessuna nuova danza,in fondo,
ma se dai al movimento un particolare significato,
quello avrà un suono diverso
riuscirai a scegliere proprio ciò che ti serve....
a sparire
Occorre attenzione per riconoscer gli indizi,
la persuasione
La sofferenza fisica diviene corrente
fiume lungo il quale scorre un lamento
inonda di  bellezza nascosta cola dai piedi
dorme in noi. intimo moto d'amore
 Amina danzò. 
nel pervinca ,gli occhi gonfi di chiaro
una sorta di luce all'incontrario
che corre via   a chi guarda
sparisce alla vista per sottrarre dolore
a chi resta.Preservare non è follia,è purezza

C'è riserbo, pudore nel raccontargli la favola
tenerezza estrema nel suo filo di voce
-tienimi la mano,spariremo insieme-
Sapeva non sarebbe stato così.
            Mogù  non poteva
Deve partire Amina Risalire, pin pe obi
dove si cova di ogni lettera quella iniziale

                            pregare all'incontrario

assorbendo tutto dentro il suo cerchio
A Mogù aveva consegnato il segreto,
il netsuke d'ambra e preziosi con dentro
il filato in ninive,un trenino,
due gechi e tanti colori
Tra le dita  ora teneva solo una corda
intrecciata di nodi
nel verso che stanno cantando
Per tornare Amina non avrà che da cantare
 
                                                 al contrario.
 



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