così, mi lascio avvolgere,
nel shirvan, come un sudario
per non toccarmi gli occhi
col Moloch di cemento.
Esco, a notte, tra gli antenati
nella caccia selvaggia,tra le belve
contro i sabba e lo sbattezzo.
E' tempora d'inverno,
e dischiude la mia saliva l'olio
la creta dei segreti messi
tra gli alberi, si allarga
la corteccia, il fondo livido
che la bambina vi soffiò
in ginocchio,sopra l'erba
quando a vent'anni
si incontrò con i morti
e non sapeva
di pregare
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