Magico fanale che rischiari
la notte fonda, cieca di nebbia
sia la tua luce sul vivo e il moribondo
sul ricco e il poveraccio
sull’ubriaco
sul santo e la puttana
sul disperato e solo
sugli innamorati.
Notte di cieli perduti
odi, s’accende il canto
delle sirene in corsa sulle strade
a ricordarci quanto precaria sia
la nostra permanenza a questo mondo.
Magico fanale la tua luce
non s’esaurisca nell’arco di una notte.
Tutti attendiamo una sera più dolce
tiepida e profumata:
passeggiare per strada fino all’alba,
ascoltare il canto dei nidi,
il respiro dei fiori dai cortili
e rimirare le sognanti stelle.
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