Pubblicato il 11/04/2009 20:01:32
QUANNO TE VUARDO
Quanno te vuardo ca’ riri alleramente, arreta vace la mente a cinquant’anni fa. Tann’iri ‘na zuriedda, cu la trezza longa arravugliata ca’ te carìa ra fora re la cammisedda janca, liata a la ponta cu’ na nocca rossa.
Quanta n’è passati r’acqua sotto a lu’ ponte re la jumare re Testene, quanti vvoti t’au fatti chiangere, quanti vvoti t’au fatti rire. E’ nu’ pucuriddo cum’à le jurnati re lu’ vierno e chere re’ la staggiona.
Mo’ lu cielo chiangiulenti te mbonni quann’ajessi. mo’ lu soli r’austo te cunzola.
Catello Nastro
TRADUZIONE (dal dialetto cilentano)
QUANDO TI GUARDO
Quando ti guardo che stai allegra, mi ricordo quand’eri appena una ragazza. Avevi una treccia lunga che ti pendeva dietro le spalle ed era legata alla fine da un nastro rosso. Quanta ne è passata di acqua sotto il ponte del fiume Testene, quante volte ti ho vista piangere e quante volte ridere…Un poco come avviene d’inverno e d’estate. Nei momenti tristi hai sofferto, ma nei momenti belli ai anche gioito assieme a me.
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