Pubblicato il 18/04/2013 15:28:04
Quante cose di me ti direi che nemmeno sai mentre i tuoi occhi d’autunno si posano dolcemente sui miei e di tenerezza fiorirebbero i nevai.
Quanta passione nella danza delle stagioni e quanta luce ti donerei ancora, mentre solitario il tuo passo a sera si allontana nel tramonto di porpora e oltre i confini della notte malinconico te ne vai.
Quanti giorni vorrei dedicare a Te soltanto per tutta la vita mentre la nostalgia disperde gli istanti in mesta marea e ogni alba lontano da te risuona come via crucis infinita.
Del mio amore saresti il trionfante sovrano dalla coppa aurea e ne coglieresti i frutti d’oro e florida la messe.
Ti placherebbe dell’idillio il canto sul finire del giorno libero e sereno e veleggeremmo verso un nuovo giorno lontano, sempre più lontano, se solo il Tempo ce lo concedesse.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|