Ormai è di moda
lo stupro dei sette giorni,
che si tratti di una povera
lucciola, di una dissanguata
giornalista o di una piccola
suora in cerca di famiglia.
Questo scempio di branco
cresce in violenza, sostenuto
dal consenso di chi porta
in braccio il potere,
come l'ennesima concubina
da consumare durante un osceno
banchetto fino alle occhiaie
dell'alba.
N.d.A.: i giornali di ieri riportavano la notizia di una giovane suora indiana fatta uscire dal convento con l'inganno della falsa notizia della mamma malata e poi stuprata per sette giorni da un cugino ed altri suoi "amici".
Poiché la violenza contro le donne cresce paurosamente ad ogni latitudine, a quando la castrazione chimica di queste belve?
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