abbiamo già detto tutto, della notte,
della paura, dell'orrore. ora cosa resta
per quei corpi impietriti dal sale
allineati in parata sui moli?
cosa resta per noi, che non sappiamo
di essere gli altri, divisi dal caso?
su quelle barche ci sono figli, mariti,
fratelli. su quelle barche
ci sono io, riflessa nei mille corpi
aggrappati ai fondali, braccia tese verso
il nulla stratosferico del benessere
che ignora la misericordia
e ci annega in un piùbuio,
piùfreddo di silenzio.
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