Oggi ho parlato con il sole -
sorrideva -
gli ho detto grazie della luce che mi versa
quando scorro come fossi ferma -
invece sono un punto
tra mille punti senza via di fuga
se penso a tutti i me riflessi intorno -
come le nuvole cangianti nello sguardo,
la loro scia infinita che racconta
di un luogo alle porte del deserto
che mai nessun Mosè
a quanto sembra
ha mai trovato, o dissepolto -
e in uno specchio d'acqua ci riflette
le mille scaglie di un serpente -
un gioco di colori sconfinato
arrotolato intorno a una palla -
mentre su cimiteri di cristallo
lo sguardo indugia e si confonde
vacillando
come fumo che sale dal cemento
per il troppo caldo.
Bruciata ogni traccia di salvezza
è persa tra le dune la domanda -
ancora quanto alito di vento
farà brillare i raggi dentro gli occhi,
farà sognare il sogno di sognare
di avere balbettato al sole
in bilico sul Nebo
vocali come ali sopra il mare.
Il passo lieve sulle acque
è il tempo breve dell'amore
quando si parla la lingua del sole -
inginocchiati a credere nel rovo
la fiamma che ci abita nel cuore.
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