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Napoli: quando la Storia fa Spettacolo

Argomento: Letteratura

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 25/04/2019 05:01:44

Napoli: quando la Storia fa spettacolo.

Dal 25 al 28 aprile, Napoli si trasformerà nella Woodstock della storiografia con "Lezioni di Storia Festival". Saranno 4 Lezioni di Storia Festival in cui i più grandi storici italiani - Carandini, Barbero, Cantarella, Canfora e tanti altri - racco

IL PASSATO È PRESENTE
A Napoli il primo Festival delle Lezioni di Storia Dai Maestri ai Miti, cento ore di racconti.
Trenta appuntamenti, quindici eventi collaterali, alcuni tra i più autorevoli e conosciuti storici italiani: le Lezioni di Storia che da dieci anni registrano il tutto esaurito nei grandi teatri italiani diventano un Festival, grazie all’inc ontro tra l’editore Laterza e la Regione Campania. Un evento che trasforma la città di Napoli dal 25 al 28 aprile nella Woodstock della storiografia, con ospiti eccezionali e con sede principale al Teatro Bellini ed incontri al MANN, al museo Madre, al Conservatoriodi San Pietro a Majella,all’Accademiadi Belle Artie al Liceo Genovesi, prestigiosi partner di Laterza nella progettazione di questa iniziativa. Tema di questa prima edizione:Il passato è presente.
Perché se è vero che viviamo in un’epoca in cui il passato, la memoria, hanno spesso lasciato il posto alla continua narrazione del presente, è altrettanto vero che questa narrazione è sempre più insufficiente per quanti vogliano individuare le radici, lecause delle grandi questioni del nostro tempo. Per farlo abbiamo bisogno della riflessione storica. Insomma, il quando delle cose ci aiuta a decifrarne il perché.
Per aiutare il pubblico ad orientarsi e scegliere tra dialoghi, lezioni, performance teatrali, incontri in libreria il festival è stato suddiviso in una serie di percorsi tematici: I maestri, La storia nell'arte, Noi e gli antichi, I volti del potere, Grandi Racconti, Il tempo della musica, Orizzonti e In questione. In ognuna di queste sezioni si predilige un aspetto: il ritratto di chi ha fatto la storia di questa disciplina, il racconto del potere e il potere del racconto, le arti come fonti storiche, la nostra relazione con il mondo antico, la storia come strumento di comprensione dell’attualità.

Per Napoli e la sua fortissima identità è stato pensatoun percorso specifico:L'invenzione di Napoli.Sul palco, nelle sale, nelle aule magne, nelle librerie di Napoli come fossimo in una Woodstock della storiografia si alterneranno i più autorevoli storici italiani e stranieri.
Andrea Carandini racconterà la lotta di Agrippina per il potere nella Roma antica;
Alessandro Barbero le tre visioni dell’Europa di Carlo Magno, Napoleone ed Hitler;
Franco Cardini spiegherà come si è formata (ed è arrivata fino ai nostri giorni) l’immagine del cattivo saraceno;
Eva Cantarella condurrà il pubblico nel mondo del mito greco;
Luciano Canfora terrà una lezione sul tirannicidio nella suggestiva cornice del Mann; Emilio Gentile affronterà un tema oggi di estrema attualità Chi è fascista;
Luigi Mascilli Migliorini regalerà al pubblico il ritratto di un grande maestro: Giuseppe Galasso;
John Dickie racconterà la massoneria; in occasione del 25 aprile Gabriella Gribaudi e Simona Colarizi proporranno una riflessione sulla Liberazione assieme a Marino Sinibaldi e Maria Filippone;
con Paolo Macry si affronterà il tema del populismo attraverso il ritratto di Achille Lauro,mentre Paolo Frascani farà un affresco della società napoletana da Carosello napoletano a Reality.
John Foot offrirà il racconto di una delle più grandi e inscalfibili icone napoletane: Diego Armando Maradona.
Alessandro Vanoli suggerirà un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta delle tracce della presenza islamica in Italia.
E poi Loris Zanatta su Eva Perón, Fidel Castro e Bergoglio e sul populismo in chiave gesuita; Carlo Greppi su Bob Marley, Amedeo Feniellosulla “via della seta” oggi tornata di grande attualità.
Questi sono solo alcuni degli incontri previsti nei quattro giorni del Festival, a essi si aggiungono appuntamenti collaterali, visite guidate ed eventi di musica e spettacolo.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Tutte le info su www.lezionidistoriafestival.it
Il Festival è progettato e ideato dall’editore Laterza con la Regione Campania ed è organizzato dall’Associazione “A voce alta” e dalla Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, con la partnership di MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Madre • museo d’arte contemporanea Donnaregina / FondazioneDonnaregina per le arti contemporanee, Accademia di Belle Arti di Napoli,Conservatorio di Musica San Pietro a Majella e Liceo Antonio Genovesi.

Promozione e Comunicazione sono a cura della Scabec, società inhouse della Regione Campania. Media partner, Rai Cultura e Radio 3 Rai. Partner tecnico, Ferrarelle. Ufficio Stampa Editori Laterza per Lezioni di Storia Festival Nicola Attadio.
Napoliinfo@lezionidistoriafestival.ittel.
Ospitalità e Informazioni turistiche Punto di accoglienza -spazio libreria Laterzagorà nel Teatro Bellinivia Conte di Ruvo, 14 mail: info@lezionidistoriafestival.ittel: 377 3818055 (10:00-13:00/16:00-19:00)Le librerie del FestivalUBIKVia Benedetto Croce, 28Tel. 081 4203308 LA FELTRINELLI Piazza dei Martiri, 23Tel. 02 91947777 IOCISTO Via Domenico Cimarosa, 20Tel. 081 5780421 MONDADORIBOOKSTORE Via Luca Giordano, 158Tel. 081 18639570 MONDADORIBOOKSTORE Piazza Vanvitelli, 10A Tel. 081 556 4756.

Marc Bloch
Apologia della storia o mestiere di storico, in "Apologia della storia", Einaudi.

Senza dubbio, anche se la storia dovesse essere giudicata incapace d’altri compiti, rimarrebbe da far valere, in suo favore, ch’essa è divertente. O, per essere più esatti –dal momento che ognuno cerca le sue distrazioni dove gli piace –, ch’essa, incontestabilmente, pare esser tale per un gran numero di esseri umani. Personalmente, per quanto all’indietro me ne rammenti, mi ha sempre divertito molto. Come tutti gli storici, penso. Altrimenti, per quali motivi avrebbero scelto questo mestiere? Per chiunquenon sia completamente sciocco, tutte le scienze sono interessanti. Ma ogni studioso non ne trova se non una sola la cui pratica lo diverta. Scoprirla per consacrarvisi è, propriamente, quel che si chiama “vocazione”. D’altronde, questo innegabile fascino della storia merita già, in sé, di attirare la riflessione. Come germe e come pungolo, il suo ruolo è stato e resta fondamentale. Prima del desiderio di conoscenza, il semplice gusto; prima dell’opera di scienza, pienamente conscia dei suoi fini, l’istinto che vi conduce; l’evoluzione del nostro comportamento intellettuale abbonda in filiazioni di questo tipo. Persino i primi passi della fisica debbono non poco ai “musei di curiosità”. Abbiamo visto, pari pari, le piccole gioie del bric-à-brac figurare alla culla di più d’un orientamento di studi che s’è, poco a poco, caricato di seriosità. Tale la genesi dell’archeologia e, più vicino a noi, del folclore. I lettori di Alexandre Dumas non sono forse altro che storici in potenza, cui difetta solo l’esser stati orientati a godere di un piacere più puro e, a mio giudizio, più acuto: quello delle tinte autentiche. Che, d’altra parte, questo fascino sia ben lungi dal dissolversi, una volta intrapresa la ricerca metodica, con le sue indispensabili asprezze; che anzi proprio allora ne guadagni ancora –tutti gli storici (veri) possono attestarlo –in vivacità e in pienezza: nulla v’è qui, a mio avviso, che non sia vero per qualunque attività dello spirito. La storia, tuttavia, nessuno potrebbe dubitarne, ha i propri godimenti estetici, che non assomigliano a quelli di nessun’altra disciplina. Il fatto è che la rappresentazione delle attività umane, che costituisce il suo oggetto specifico, è, più di ogni altra, fatta per sedurre l’immaginazione degli uomini. Soprattutto quando, grazie al loro distanziamento nel tempo e nello spazio, il loro dispiegarsi si colora delle sottili seduzioni del diverso. Il grande Leibniz in persona ce ne ha lasciato la confessione: allorché dalle astratte speculazioni matematiche o dalla teodicea passava alla decifrazione delle vecchie carte o delle antiche cronache dellaGermania imperiale, provava, proprio come noi, questa «voluttà d’apprendere cose singolari». Guardiamoci dal togliere alla nostra scienza la sua parte di poesia. Guardiamoci soprattutto, come ne ho sorpreso il sentimento in taluni, dall’arrossirne. Sarebbe una straordinaria sciocchezza il credere che essa, per esercitare sulla sensibilità un richiamo così potente, debba essere meno capace di soddisfare altresì la nostra intelligenza.


APERTURA ore11.00 Teatro Bellini
VINCENZO DE LUCA dialoga con ALESSANDRO BARBANO su STORIA E POLITICA introduce GIUSEPPE LATERZA

I MAESTRI ore 12.00 Teatro Bellini
LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, GIUSEPPE GALASSO, LASTORIA E NAPOLI - Introduce ALESSANDRO BARBANO
Partendo da una città in cui –come scrisse Benedetto Croce –storia e vita si confondono, Galassol’ha restituita ai più vasti spazi del Mezzogiorno, dell’Italia e dell’Europa.

IN QUESTIONE ore 16.00
Liceo Genovesi SIMONA COLARIZI, GABRIELLA GRIBAUDI
QUALE LIBERAZIONE? introduce MARIA FILIPPONE, coordina MARINO SINIBALDI
Dalla prima insurrezione napoletana contro i tedeschi alla memoria divisa su fascismo e resistenza, il significato della Liberazione è da ritrovare nel dibattito storico in pubblico.

ORIZZONTIore 17.30 Archivio fotografico Parisio
Mostra fotografica:“NAPOLI OCCUPATA, DAI TEDESCHI AGLI ALLEATI”
La mostra, attraverso le immagini dell'Archivio Troncone, documenta un periodo triste della città di Napoli, legato agli avvenimenti della guerra, dall'occupazione nazista alla presenza degli alleati (1942-1944) introduce STEFANO FITTIPALDI
orari: 25 aprile 17:30-19:00; dal 26 al 28 aprile: 10:00-13:00/16:00-19:00

GRANDI RACCONTI ore 19.00 Museo Madre
ALESSANDRO VANOLI “DA PALERMO A NAPOLI A VENEZIA. UN VIAGGIO NELL'ITALIA ARABA” introduce LAURA VALENTE.
Un viaggio nel tempo e nello spazio, alla scoperta delle tracce della presenza islamica in Italia. Il racconto di una lunga avventura tra luoghi, arte e sogni d’Oriente per riscoprire i tanti fili che ci legano nel vasto spazio mediterraneo.

GRANDI RACCONTI ore 21.00 Teatro Bellini
GIOVANNA BOZZOLO, EVA CANTARELLA “STORIE DELL'ODISSEA. RITORNO A ITACA: STRAGE E RICONOSCIMENTO”
Tornato a Itaca, Ulisse stermina i Proci in una scena di rara truculenza che rispecchia il valore sociale della vendetta. Ulisse poi si rivela a Penelope in un incontro d’amore memorabile.

Ma c’è tanto, moltissimo altro ancora. Intervenite!

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