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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Piazza di Spagna

di Jorge Eduardo Eielson 

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Pubblicato il 08/03/2014 13:28:08


Chi ha detto che il cielo
non è altro che un vecchio tamburo
completamente inutile
e senza suono?
proviamo a salire la scalinata
più dolce del mondo
guardiamo verso villa medici
senza perdere di vista
la nostra barca di marmo là sotto
né il capitano bernini
né la piccola isola
con le tre palme africane
a destra
e guardiamo il tramonto incomparabile
che tuttavia voglio paragonare
a una trombetta
o meglio
a un intro gruppo di trombette
intanto che le nuvole sono violini
accesi senza dubbio
arpa è l'acqua delle fontane
contrabbasso il vento forte
e i passerotti
flauti e zampogne
nessuna orchestra è concepibile
senza un colpo di tamburi
in fondo
ma se il vecchio cuoio blu
risuona ancora
a trinità dei monti
ciò è dovuto in gran misura
a un incredibile sistema
di acustica divina
grazie al quale scopriremo
voci e melodie
che ormai nessuno ascolta
per quanto giriamo la testa
dall'ultimo gradino
dell'augusta scalinata
proprio nello stesso segmento
dove la maliziosa balaustra
conta ventitré colonne
e a un tratto piomba
da un obelisco appuntito
sulla grande terrazza
(attraversata sempre da un bambino
come un anello senza padrone
i capelli biondi al vento
la voce totalmente bianca)
e guardiamo a sinistra
in basso
verso il tramonto di nuovo ma
ora più vicino a noi quasi
a portata di mano appena
a un tiro di schioppo
che cosa vediamo?
un secondo sole
più piccolo e luminoso
di quello solito
e che si china piano piano
di nome keats
un terzo sole piccolo come un bambino
con i capelli biondi al vento
di nome shelley
entrambi inglesi e puri
bambini poeti che l'eternità ha rinchiuso
in uno stesso crepuscolo latino
insieme tutti e due e mai divisi
né dalle donne
né dalla gloria
né dalla stessa terra scelta
dolci poeti di albione
dormono nudi ancora?
gli esteti
in un'alcova di roma
perfetta coppia senza vita che ancora mormora
una divina melodia
che nessuno più ricorda?

Da “Di stanza a Roma”, 1952.
(Edizioni Ponte Sisto, Roma 2007, a cura di Martha L. Canfield)

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