Come i pollini dispersi dal vento
Scuotendo le tenere corolle
Neri semi strappati al mio ventre
Si perdono per l’ aria,
Foschi demoni sibilanti
Figli di vipera partoriente
Cadendo al suolo pesanti,
sbocciano rossi e bianchi
Fiori di rara mortifera bellezza.
Avevano detto che sarebbe stato
Un gioco da bambini
L’ottovolante
Premi il pulsante e tutto si cancella,
Una finzione fedele
Alla verità più banale.
Casolari di pietra, case di periferia,
Palazzi di cemento e vetro,
Stadi di calcio, cattedrali,
Omini che fuggono per strada.
Niente di più di un maledetto
Stradivertente videogioco.
Volo radente: Acca ospedale,
Scuola, palazzo Comunale,
Inseguo i timorosi correnti
Sopra i marciapiedi,
Spargo gragnuole crepitanti
Che scoppiettano nelle carni.
Gli omini cadono al suolo
Fontanelle di sangue caldo
Subito rappreso.
Un macabro falò, una lugubre festa
Di ridicole face sfigurate,
Di terrore, di pianto.
Il corvo piceo della mia anima
Si posa sui cadaveri smembrati
Sopra le macerie fumanti
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