Pubblicato il 07/10/2014 13:35:37
L' autunno, sai papà, è sempre lo stesso con un cielo grigio e triste ed il giorno che albeggia con monotono biancore di gesso.
Il dolore, da quando te ne andasti, non è mutato e in una sinfonia di ricordi e foglie raminghe vanno assorti i miei passi sul selciato.
Il cuore, in battiti muti, trascina istanti ogni volta più stanchi e soltanto tu, leggendo la notte senza aurora dei miei occhi, sai quanto mi manchi in una diaspora di anni sperduti.
La solitudine poi è sempre più amara quando a sera, nel baluginio del lago dall' opposta riva, oltre il tremulo sussurro della nostalgia rivedo per un istante radioso il tuo sorriso tra la foschia del tempo andato e la tua immagine ormai irraggiungibile m' abbraccia una volta ancora in una simbiosi infinita e perdutamente cara.
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