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Giorgio Moio - ’Testo al fronte’ - Bertoni Editore 2022

Argomento: Libri

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 19/12/2022 06:24:22

“Testo al fronte” – silloge di Giorgio Moio - collana di poesia verbovisuale Contrappunti – Bertoni Editore 2022.

“interpretare / fluirama della vita : / s’amplia l’assenza” (*)

“murmurea marea / frastaglia in immagini : / rimandi sguardi” (*)

Andare alle origini dello spazio verbovisuale intestato da/a Giorgio Moio, autore di questa silloge poetica, prevede per il lettore la capacità di accedere alle proprie facoltà superiori non senza rinunciare agli interessi di lettura immediati. Nonché a tradurre la visualità in segni e parole relativizzati a veri e propri mezzi per raggiungere un habitus virtuoso all’interno di un unico corpus (disegno) onde raggiungere un controllo sempre maggiore sulle proprie passioni e ideologie intuitive, attraverso un’argomentazione, tra utopia e realtà, in grado di costruire un progetto ‘altro’ e/o decostruire, enfatizzando la misura razionale dei suoi rapporti con la scrittura e la sua visualità artistica …

“un mare / non è un fiume / non fiumeggia / mareggia / cualche volta serpeggia / di tanto intanto / schiumeggia / et aleggia / volteggia / corteggia lindifferenza / linesistenza / fa lextroversus / parodia di unmaremoto / allegoria di unmarasma / che sta fermo..”

“apparentemente fermo / apparentemente appartato / ma sotto si muove / scava / et intriga / et corrode/ contesta le idee / linganno della storia..”

Un metodo questo che non spiega, perché non bisogna di spiegazione/i, di una certa volontà virtuosistica di accentuazione del proprio status creativo, che spinge l’autore alla ricerca di quella qualità sensibile intrinseca al proprio segno artistico, così come alla parola scritta, in cui forse il modo migliore è quello di identificarsi nell’opera grafica medesima. Tuttavia è qui che il lettore constata una certa resistenza da parte dell’autore di superare la ‘soglia’ dell’arte e inoltre preclude il determinarsi della parola poetica che egli vorrebbe d’accompagno alle sue immagini artate …

“è ghiaia / lixionata / scavata / chesta hiaia / azzurro / lesionato / […] è azzurro didee / che si colora / corrode / agghiaia / furiosamente / […] è unalitare / cuestalitare / è un respiro / affa(nn)oso / spru(zz)o di mucosa / che si spande /semina / di tormento / sperma / che / sincanta / cuesto / tormento / è una lingua / slinguata ..”

Ma come sappiamo la parola risponde a una concezione di musicalità intrinseca e non sempre si lascia addomesticare da una o altra immagine che non potrebbe contenerla, in quanto, pur interiormente commisurata alla ‘memoria involontaria’ di un’intera esistenza, evapora voluttuosa nell’orchestrazione universale dell’aere cosmica che l’accoglie in sé. Quella che è poi da sempre la ‘misura della poesia’ pur nei suoi viluppi di moda, di stili, dei cambiamenti sociali e politici delle lingue, delle tradizioni, ma soprattutto delle irragionevolezze delle passioni umane. Onde per cui anche le apparenti illogicità e/o le irrazionalità di Giorgio Moio rientrano in fine nell’unica certezza cui risponde la vita nell’evolversi alla ricerca costante di “incontrare l’assenza”…

“sa / la resistenza / di una riverenza / le parodje nonchalanziate / del vento / che / respirano / affannose / smaniose calembouriate / si rendono incalcolabili / ancora / una / volta / come / una volta..”

“uguale sorte / a li’ paradossi / de’ laccua; / irriverenti / mostruosi / si mostrano / in abili / per- formances / giocano / a presentarsi / confusi / le linee / grot-tesche”

Ma determinare cos’è che manca alla nostra esistenza è un dibattito sociologico quanto più filosofico ancora aperto, in questo nostro ‘mondo liquido’ (Z. Bauman) si devono cercare nuove realtà o, forse, una nuova autoconsapevolezza, prima che si determini il tramonto d’ogni possibile favola. Ecco quindi, che quanto operato in questa silloge da Giorgio Moio, apre a ulteriori ‘altre’ possibilità d’incontro, non necessariamente virtuale quanto immateriale, di guardare l’arte, così come la poesia in astratto osserva con altri occhi ‘che ascoltano’, quanto ad orecchi ‘che vedono’, la parola come soggettivazione futura, o almeno futuribile …

“s’eguono / a ruota / tra un s’ogno / di f’ango / un s’Uono / di roccia / eguono / ogno / ango / uono..”

“nel bianco / del foglio / dove ogni posto / è unaltro posto / unangolo / senzangolo / senza flutto / et cuando / c’è flutto / non sempre / si / fluttua / fluttuazioni / di resistenze / kistu / flutto / ascriba & / trafila ad arsa / appalanca”

Un ritorno all’origine del discorso sull’arte della parola, discorsivo ed evoluto, intrapreso ab illo tempore, “metatetico” che “non propone formule o soluzioni ma un'esplorazione tra parole e segni”, delle parole in libertà già del Movimento Futurista di Marinetti, e “archi-voltaico” della sintesi dell’arte, così Balla, Boccioni, Depero e/o nell’arte dei rumori di Luigi Russolo. Sì che il “Testo al fronte” con il quale Giorgio Moio si propone di anteporre alcune immagini ai testi come possibili 'situazioni poetiche’, solo apparentemente scollegate dalle immagini, risponde a “una concezione plurale della realtà sottratta alla facile fruizione, a un qualunquismo intimistico-emotivo” che non lascia dubbi sulla validità dell’operato, ma che, in quanto immagini, si lasciano affrontare e/o penetrare non senza empatia di quanto l'autore in modo concettuale “voleva, o forse, non voleva dire”, nel tempo-spazio della sua creatività …

Gli errori e/o gli orrori (secondo il lettore) sono voluti, evoluzioni di un dire per ‘sordi’, di un vedere per ‘ciechi’, nella prospettiva di una lingua assonante/dissonante, arcaica di reminiscenze isolane (Sardegna?), coercitiva “asole / zampi(ll)a / a brio / una litania […] / agli argini / di / una / sorgente / dac- / cua”. Come di un sasso gettato nell’acqua che remora, “adonda” in cerchi che s’allontanano dal centro cosmico dell’universo poetico di Giorgio Moio, ad affrancare ogni cosa che ruota tutt’attorno …

“minuta un’idea / non ancora esaurita : / voce rintrona” (*)

Note:
Tutti i virgolettati sono di Giorgio Moio e inoltre trascritti da:
“Venti haih-ku extravaganti” (*)- in Frequenze poetiche n.3 – Bertoni Editore 2022

L’Autore
Saggista e scrittore, redattore e direttore editoriale, critico letterario, collabora a diverse riviste e giornali del settore di cui è anche fondatore, partecipa a rassegne, festival poetici e mostre collettive di rilievo. Ha all’attivo numerose pubblicazioni di vario genere. "Testo al fronte" è il quarto volume della collana "Contrappunti" (poesia verbovisuale) che Giorgio Moio cura per la Bertoni Editori. Altrettanto forbito è il suo curriculum come autore che è possibile consultare su tutte le piattaforme Web.





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