Una madre, è minestra bollente
che rapidamente si fa tiepida,
per evitarti scottature.
Pietra che si fa cuscino
perché tu bambino, faccia sogni
meno duri.
E’ silenzio accomodante
perché in carrozzina, tu, infante
dolcemente riposi.
Tappabuchi, tuttofare,
s’improvvisa, la madre,
Talvolta pure padre!
Certe sere:
mescola le carte come un giocoliere.
Con la divisa ad arte confezionata,
tessuta con i fili dell’onnipotenza
tampona la sua assenza.
Perché non sia notata.
E’ grande, quando ci riesce.
-D’altra parte è una madre.-
Una che ce la mette tutta.
“Se poi non restasse più niente?”
“Fa niente!
“Sarebbe una madre perdente.”
“E tu non hai mai pensato:
che lei, pure, sia donna, e ti ami
nonostante le umane imperfezioni?
Che abbia diritto a tenere la testa
scevra d’aureola ed aloni?”
La madre ANGELO DEL FOCOLARE
E’ comoda utopia !
Che all’uomo tanto piace.
Anche se, ahimè, la poverina
Rischia di bruciare le celestiali ali
nella brace.
Per maschi troppo assenti
ed egoisti:
è tesi suffragata!
E’ comoda bugia
e sadica pretesa,
che prima o poi verrà pagata.
E la famiglia, ne farà la spesa.
SERENELLA